"NON SIAMO I COMITATI DEL NO"
Cecilia Tomè: "abbiamo sempre avanzato proposte alternative"
Vittorio Veneto – Non ci stanno a fare la parte dei bastoni tra le ruote, i comitati vittoriesi. Sono dei “grilli parlanti” alla coscienza di tutti, che tentano di tenere alta l’attenzione di pubblico e istituzioni su problemi che spesso sembrano poco importanti. Per questo troppo spesso si vedono attaccati e accusati di impedire il “progresso”.
A reagire alle ultime accuse è il Comitato Ambiente di Vittorio Veneto: “come riportato da “Il Gazzettino” del 24 maggio – sottolineano i suoi membri - il Presidente della Provincia Leonardo Muraro imputa ai Comitati e alla Soprintendenza di Venezia l’aver dovuto “riprogettare” la bretella che congiungerebbe via Matteotti con l’uscita autostradale Vittorio Sud, mentre il candidato sindaco Gianantonio Da Re aggredisce verbalmente i cittadini che si oppongono al Traforo di S. Augusta, così come viene prospettato, con lo scempio di Rindola-S.Andrea”.
“Sorvolando sul frasario utilizzato - che la dice lunga sul rispetto che si ha per i cittadini di Vittorio Veneto – sottolineiamo che i Comitati cittadini non sono i “soliti comitati del no”: essi hanno sempre avanzato proposte alternative a certe scelte dell’Amministrazione”.
Sia la bretella sia il traforo, avverte il Comtitato Ambiente, sono fortemente datati e non terrebbero conto dei mutati scenari territoriali e dei diversi bisogni rispetto a quelli di oltre venti anni fa, primi fra tutti la connessione tra l’A 28 e l’A 27, e l’enorme espansione della Zona Industriale.
Quale vantaggio ne trae la città? “Per la bretella del Vendran nulla – risponde Cecilia Tomè, portavoce del Comitato Ambiente di Vittorio - in quanto si andrebbero ulteriormente ad intasare la via Matteotti ed il centro di S. Giacomo, dato che il prolungamento di via della Bressana verso la Zona Industriale è stato stralciato e, con le difficoltà economiche che ci ritroviamo, difficilmente verrà realizzato”.
Nessun vantaggio nemmeno dall traforo di S. Augusta: giudicato dalla Tomè non funzionale al superamento rapido di Vittorio e controproducente per l’intasamento che provocherebbe in via Virgilio e al semaforo di via Vittorio Emanuele II.
In alternativa i Comitati propongono l’apertura dell’autostrada al traffico locale, inserendo due accessi, uno in prossimità di Longhere e uno in Zona Industriale, passando dal sistema dei caselli a quello delle barriere.
“Al Presidente Muraro – aggiunge Tomè - che ci taccia di “ignoranza tecnica”, rinviamo l’apprezzamento, visto che tale soluzione è già adottata da decenni nella tratta nota come “tangenziale di Mestre”, nella Milano-Varese, Lainate-Como ed in molte altre autostrade nazionali ed estere”.
Ne hanno per tutti, i membri del Comitato Ambiente vittoriese: anche il presidente del Consiglio di Quartiere Val dei Fiori è duramente criticato.
“Si è perso l’arbitrio di sequestrare per quasi un anno le firme raccolte in seguito ad impegni assunti in assemblee pubbliche”