Vittorio Veneto – E’ già deciso il ridimensionamento a mero sportello informativo dell’ufficio vittoriese dell’Agenzia delle Entrate.

Una decisione sbagliata e inefficiente, secondo la Cna, che chiede ai politici locali di ribellarsi alla decisione accentratrice.

“Chiediamo il coinvolgimento forte e trasversale di tutte le amministrazioni locali dell’area, per evitare quel grave impoverimento che sarebbe la chiusura  dell’ufficio delle agenzie delle entrate di Vittorio Veneto”.
Lo ha detto ieri Giovanni Carrer, presidente del mandamento di Vittorio Veneto della Cna provinciale, annunciando che l’associazione di categoria si è attivata con una lettera inviata a tutti i sindaci dell’area del Vittoriose per “sollecitare una mobilitazione che impedisca l’attuazione del programma di ridimensionamento dell’Agenzia delle Entrate di Vittorio Veneto, con l’accentramento nella sede di Treviso, strada che se imboccata porterà quasi sicuramente alla chiusura dell’ufficio”.

“Si tratta  - si legge nella missiva inviata ai primi cittadini - di un provvedimento che va valutato in maniera approfondita dal momento che produce effetti quantomeno
dubbi. Accentrare lontano dal nostro territorio significa ridurre l’attenzione e la comprensione sulle dinamiche anche economiche delle singole aree e questo non è né un bene rispetto al sistema dei controlli, né migliora le garanzie
per i contribuenti”.
“E’ immaginabile – fa notare la Cna - prevedere come questo accentramento produrrà una acuta lievitazione di costi e dei tempi di smaltimento delle pratiche, oltre a portare ad una spersonalizzazione dei rapporti. Tutti costi che verranno fatti pagare ai cittadini”.

“Ci preme inoltre sottolineare – prosegue la lettera - che per un centro come Vittorio Veneto, la decisione del Ministero dell’Economia appare pregiudizievole, dal momento che comporterà l’ennesima perdita di funzioni di polo urbano”.

Per tutto questo la CNA di Vittorio Veneto rivolge un appello ai sindaci e ai consigli comunali del vittoriose affinché vengano avviate, di concerto con le Associazioni di categoria e le Associazioni Sindacali, iniziative forti nei confronti del Governo.

 “Vi è una idea di residualità dell’area pedemontana che respingiamo – ha concluso Carrer – figlia della scarsa conoscenza e considerazione del territorio”.