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24 aprile 2024

Treviso

SOTTOPASSO BRIGATA MARCHE, GENTILINI “GRAZIA” LA DITTA

Il Comune intende condonare la penale a carico Sacaim maturata per i ritardi nella consegna dell’opera

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Treviso - Mesi e mesi di ritardo sulla tabella di marcia ma niente penale. Sottopasso di viale Brigata Marche, il vicesindaco Giancarlo Gentilini assolve la Sacaim, la ditta incaricata dei lavori di ampliamento che ha accumulato un ritardo di ben sette mesi sulla consegna dell’opera. “Vedremo se e quanto dovrà pagare. Certo non poteva sapere, quel groviglio di cavi e tubi è stato una sorpresa per tutti».

Stando a quanto previsto dal contratto, la ditta dovrebbe pagare, ad oggi, oltre 86 mila euro. Ma Gentilini, con inaspettata comprensione, pare deciso a ridimensionare le pretese del Comune. Così, mentre la pioggia degli ultimi giorni rischia di far slittare di un altro mese l’inaugurazione del sottopasso e la fine delle pene di automobilisti e residenti, Ca’ Sugana intende condonare la penale a carico della Sacaim. “Quando si prende un appalto si pensa che nel sottosuolo sia tutto regolare, che non ci sia nulla da temere. Poi fai certe scoperte – spiega Gentilini - e allora è ovvio che accumuli un ritardo: devi mettere il cantiere in sicurezza, evitare pericoli”.

La Sacaim, che avrebbe dovuto consegnare il nuovo sottopasso nell'ottobre scorso, ha già goduto di tre proroghe, per complessivi 133 giorni. Dal 28 marzo, rigettata la quarta richiesta di proroga, è sotto penale: 1600 euro al giorno. Denari che dovrebbero essere scomputati dal costo complessivo dell'opera ma sui quali Gentilini pare voler chiudere un occhio: «Prima i contrasti con le Ferrovie, poi le sorprese sotto terra – afferma – non mi sento di penalizzare la Sacaim. I trevigiani aspettano da cinquant'anni l'allargamento del sottopasso: non credo che un mese in più o uno in meno faccia grande differenza».

Intanto le opposizioni consiliari affilano le armi: “Credo – attacca Stefano Dall’Agata, capogruppo della Sinistra Democratica in Provincia - sia obbligo di un amministratore fare gli interessi dei cittadini per conto dei quali amministra, non di imprenditori negligenti, tra l'altro coinvolti come la Sacaim nell'inchiesta della Guardia di Finanza per il cartello degli appalti”.

 


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