Castelfranco - Nessuno lo vuole. Né il Comune, né la Regione. Si tratta del cavalcaferrovia di borgo Padova, l’infrastruttura che da decenni rappresenta l’accesso al centro cittadino da sud.

I rappresentanti del Comune hanno avuto modo di parlarne durante l’incontro in Regione della scorsa settimana. La situazione sta in questi termini: la strada è già stata declassata, passando da regionale a comunale (e quindi la manutenzione e la responsabilità dell’arteria sono a carico del Comune), il cavalcaferrovia, però, è ancora della Regione. Regione che ha proposto - qualche anno fa, in seguito dell’apertura della bretella della regionale 245 che di fatto ha attirato su di sé il traffico sovracomunale -, di far passare anche la struttura del cavalcaferrovia al Comune.

Passaggio che secondo gli intendimenti della Regione dovrebbe avvenire prima del restauro dell’immobile, tra l’altro un bene che risale ai primi del ‘900, quindi con una valenza storica e di particolare pregio architettonico. Il restauro, di cui si parla anni e quantificato in circa tre milioni di euro, ricadrebbe così sulle casse del Comune.

«Abbiamo ribadito come non sia nostra intenzione – dichiara il sindaco Gomierato – assumerci l’onere economico del restauro. Purtroppo da parte dell’assessore Chisso non ci sono state indicazioni riguardo una possibile svolta. I fondi continuano a non esserci, e non si sa quando potranno arrivare. Ci tengo a sottolineare che comunque non ci sono problemi di staticità. Si tratterebbe di un restauro di tipo conservativo».