Il futuro del Primo FOD: da tre stelle a... tre stalle
La nuova caserma fiorentina del FOD è un “tugurio”
VITTORIO VENETO - I primi militari dello smantellando Primo FOD stanno per giungere a Firenze per iniziare le operazioni di trasferimento e creazione del nuovo Comando toscano che sostituirà quello vittoriese.
Ma cosa si sono trovati di fronte i primi arrivati? Cosa c’è dentro alla Caserma Predieri di Firenze, che accoglierà i militari trasferiti da Vittorio Veneto? Oltre la bella facciata della palazzina lasciata libera un anno fa da EUROFOR, forza multinazionale europea ad intervento rapido composta dai reparti di Francia, Italia, Spagna e Portogallo (in pratica l’ennesimo carrozzone della Difesa, creato e distrutto nel breve volgere di poco più di un decennio, che non lascerà certo segno alcuno di sé nella storia) alla “Predieri” di Firenze la situazione è ben poco allegra. Tetti crollati, muri sgretolati, erbacce e evidenti segni di abbandono, difficilmente creatisi in un solo anno, emergono lampanti.
Le voci, alla vigilia del trasferimento, parlavano di una dozzina di milioni di euro di spese per sistemare la struttura. A guardare le foto della Caserma fiorentina giunte al nostro giornale non si stenta a credere che, probabilmente, le cifre sono state ipotizzate per difetto e che i 9 milioni di euro di interventi che, si vocifera, siano stati ipotizzati per i primi tre anni di permanenza del comando a Firenze saranno solo i primi di una serie ben più lunga che dovrà rendere agibile una realtà che definire fatiscente è un eufemismo.
Il tutto in un complesso che nel 1966 venne completamente invaso dall’Arno, che scorre a pochissimi metri dal muro di cinta della Caserma Due domande, a questo punto, sorgono spontanee.
Perché, al cospetto di una realtà, quella vittoriese, perfettamente agibile e, anzi, oggetto negli ultimi anni di notevoli e costosi interventi di ammodernamento e manutenzione, si è deciso di buttare alle ortiche tutto il denaro speso per sistemare una Caserma, la “Predieri”, in queste condizioni? Con quale logica si può iniziare un trasloco in un immobile inagibile per poi dare il via ai lavori? È come se una famiglia, proprietaria di una villetta appena ristrutturata, decidesse un bel giorno, senza averne alcuna necessità, di traslocare in un tugurio e di iniziare a sistemarlo dopo esserci andata a vivere.
A questi quesiti, evidentemente, dovrà rispondere il Ministro della Difesa, l’uomo a capo dell’unico Ministero che, in tempi di spending review e sacrifici per tutti, ha aumentato le spese nel 2012 rispetto agli anni precedenti e, nei prossimi anni, prevede di aumentarle ulteriormente.
Immagini della nuova sede del Primo Fod