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28 marzo 2024

Pasqua: vino vivo, morto o risorto?

Categoria: Altro - Tags: Michela Pierallini, vino, pasqua

Michela Pierallini | commenti |

Buona Pasqua, serena Pasqua, tanti auguri per una lieta Pasqua e così via,

come ogni anno, sempre la stessa storia, sempre gli stessi auguri e le solite manfrine. 

 

Pasqua di resurrezione, Pasqua di liberazione,

va bene tutto, 

ma non mi direte mica che state aspettando il 31 marzo per resuscitare, vero? 

 

D’altronde benché i Maya avessero predetto la fine del mondo,

ci troviamo ancora qui vivi e vegeti, forse più vegeti che vivi, o mi sbaglio?

 

C’è di buono che si mangia la colomba e i bambini possono aprire l’uovo,

con la carta sempre più sgargiante,

il cioccolato sempre più fine e il vuoto riempito da una triste sorpresa made in China.

E ci possiamo anche accontentare.

 

Ma sì, beviamoci su!

E il vino lo scegliamo vivo, morto o risorto?

 

 

Vi siete mai posti questa domanda?

Io si, quando mi sono trovata davanti ad un mistero, quello del vino che NON diventa aceto.

Ma che storia è mai questa?

Si sa, lo sappiamo tutti che il vino quando prende aria diventa aceto, è semplice e lineare, ci sono i batteri acetici che ci si tuffano di gusto!

Non è detto.

Oggi che non abbiamo nessun tipo di certezza sul nostro presente, e figuriamoci sul nostro futuro,

almeno su una cosa vogliamo garanzie, che il vino che compriamo sia sempre lo stesso.

 

E così ci troviamo nel bicchiere questo vino ebete, amorfo, inespressivo, che non cambia mai.

 

Il cambiamento ci spaventa.

 

Perciò non vogliamo pensare che il vino si fa con l’uva

e che l’uva cresce sulla vite all’aria aperta,

non consideriamo che le piante crescono, si ammalano, producono un po’ di più o un po’ di meno,

che il clima si sta modificando,

le stagioni non sono più nette e c’è pure lo scioglimento dei ghiacciai,

no, facciamo finta di niente.

 

Voglio che il mio vino sia sempre uguale.

 

L’unico vino che non cambia mai è quello filtrato fino all’osso, sterilizzato, pastorizzato, cotto, lessato, ucciso, morto.

Per evitare il cambiamento.

 

Io amo la vita, perciò mi piace il vino che si muove anche se è un vino fermo.

 

il vino fermo non è mai fermo

 

E’ l’evoluzione del frutto, la stessa evoluzione della vita.

Il temuto cambiamento che ci inebria di emozioni.

 

Una bambola gonfiabile non ha le rughe, non ingrassa e non vede i suoi capelli diventare bianchi, ma quante emozioni dà?

 

Il vino lo voglio vivo, vibrante e emozionante.

 

Felice Pasqua, serena Pasqua e tanti auguri per una lieta Pasqua!

 



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