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28 marzo 2024

Esteri

Siria, raid israeliano contro sito di ricerca. Sale la tensione in Medio Oriente

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Siria, raid israeliano contro sito di ricerca. Sale la tensione in Medio Oriente

BEIRUT - Sale la tensione tra Siria e Israele dopo il bombardamento da parte di aerei dello Stato ebraico di un sito di ''ricerca scientifica'' nei pressi di Damasco. Due i morti e cinque i feriti nel raid. L'attacco, confermato dai media ufficiali siriani, è il primo delle forze armate israeliane da cinque anni e segna il coinvolgimento di Tel Aviv nella crisi.

L'obbiettivo, in un primo momento, era stato indicato in un convoglio di armi diretto verso il Libano. Ma successivamente il regime siriano ha smentito questa versione denunciando in un comunicato che "jet israeliani si sono infiltrati nel nostro spazio aereo e hanno colpito centri di ricerca scientifica responsabili per rafforzare la resistenza e l'autodifesa a Jarmaya alla periferia di Damasco". Il comunicato precisa che il raid è avvenuto dopo i ribelli hanno tentato piu' volte, senza riuscirci, di prendere il controllo dei siti di Jarmaya, a 14 chilometri dalla frontiera con il Libano.

''Questa aggressione rivela la cospirazione ai danni della Siria in atto da due anni e il tentativo di distruggere la Siria, il suo esercito e il suo ruolo nell'asse della resistenza'', ha detto il movimento sciita libanese Hezbollah alla notizia. Per il gruppo guidato da Hasan Nasrallah, l'attacco ha rivelato la ''grande cospirazione contro i Paesi arabi e islamici''. In un comunicato il Partito di Dio, storicamente appoggiato dal regime siriano, definisce ''orrendo'' l'attacco. ''Siamo abituati al fallimento di fronte alle richieste di condanna o di prendere posizioni serie quando c'è Israele coinvolto'', prosegue la nota rilanciata dal sito web del quotidiano libanese An Nahar. Hezbollah ribadisce quindi l'appoggio alla leadership siriana e l'invito al ''dialogo'' per risolvere la crisi, degenerata in conflitto, che dal marzo del 2011 ha fatto almeno 60mila morti.

Nessuna conferma per il momento arriva dallo stato Ebraico, mentre, secondo quanto riferisce oggi il New York Times funzionari americani confermano il raid. Il quotidiano statunitense precisa che secondo questi funzionari bersaglio del raid era un convoglio che trasportava sofisticate armi antiaeree alla periferia di Damasco destinato alla milizia libanese Hezbollah. I funzionari - si legge sul sito del N.Y.Times - hanno inoltre reso noto che Israele ha informato gli Stati Uniti dell'attacco. A Washington, nessun commento sul raid è arrivato dal Dipartimento di Stato e dal Dipartimento della Difesa, precisa il sito del quotidiano.

La Russia, dal canto suo, ha espresso ''profonda preoccupazione''. ''Siamo di fronte ad attacchi ingiustificati contro obiettivi nel territorio di uno Stato sovrano, un fatto che viola palesemente la Carta Onu e che è inaccettabile a prescindere dalle motivazioni utilizzate per giustificarlo'', si legge in una nota del ministero degli Esteri di Mosca. La Russia promette di adottare ''misure urgenti'' per chiarire quanto avvenuto elancia un nuovo appello a ''porre fine a tutte le violenze in Siria'', che da marzo del 2011 sono costate la vita - secondo dati Onu - ad almeno 60mila persone.

La Lega Araba ha denunciato la ''palese aggressione ed evidente violazione'' della sovranità della Siria. ''Il silenzio della comunità internazionale riguardo il bombardamento in passato da parte di Israele di siti siriani ha incoraggiato il Paese a compiere una nuova aggressione, sfruttando il peggioramento della situazione politica e della sicurezza in Siria'', si legge in una nota del segretario generale della Lega Araba, Nabil al-Arabi, rilanciata dall'agenzia di stampa Dpa.

(Adnkronos/Ign)

 



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