CAVA MORGANELLA, «SCEMPIO AMBIENTALE SENZA ALCUN INTERESSE PUBBLICO»
Rispettare le condizioni della direttiva Ue acque. Il Commissario Ue all'Ambiente risponde all’interrogazione di Andrea Zanoni (eurodeputato IdV)
PONZANO - “La direttiva quadro sulle acque (2000/60/CE) impone agli Stati membri di adottare misure volte a prevenire il deterioramento dello stato dei corpi idrici sotterranei e di superficie”. E' la risposta del Commissario Ue all'Ambiente Janez Poto?nik all'interrogazione di Andrea Zanoni, eurodeputato IdV, sul potenziale inquinamento della falda acquifera a causa della cava di ghiaia Morganella tra Ponzano e Paese.
“Il deterioramento dovuto alla realizzazione di nuovi progetti è tollerato soltanto se ricorrono alcune condizioni stabilite”, precisa il Commissario. “Ma queste condizioni non ci sono. Niente interesse pubblico”, incalza Zanoni. L'eurodeputato aveva chiesto alla Commissione europea se non ritenesse che il progetto di scavo della cava Morganella, che prevede l'estrazione di ben altri 6.400.000 metri cubi di ghiaia sotto falda acquifera (passando da 40 metri di profondità a ben 65 metri), minacci d'inquinamento e contaminazione le aree del Distretto idrografico Alpi Orientali, comprese quelle dei Comuni di Ponzano e Paese e limitrofi, alle quali è stata attribuita una protezione speciale in base alla direttiva Ue che tutela le acque superficiali e sotterranee comprese quelle potabili.
La Commissione risponde che nuovi progetti possono essere autorizzati solo se rispettano le condizioni stabilite dall’articolo 4, paragrafo 7 della direttiva quadro sulle acque. “Tra queste condizioni troviamo un prioritario interesse pubblico dell'opera che la cava Morganella non rappresenta affatto – attacca Zanoni – Scavare a 65 metri sotto falda un cratere di circa 500mila metri quadri (VIDEO del 2009) costituisce solamente uno scempio del territorio e un chiaro pericolo per la falda stessa, altro che interesse pubblico. Attendiamo l'esito della valutazione di impatto ambientale del progetto nella speranza che le autorità regionali prendano una decisione responsabile”, conclude l'eurodeputato.