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13 dicembre 2024

Treviso

ARRESTATO IL PRESUNTO STUPRATORE DI TREVISO

Bloccato a Parigi intorno alle 18

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

ARRESTATO IL PRESUNTO STUPRATORE DI TREVISO

TREVISO, 3 NOV - E' finita stasera a Parigi la fuga del colombiano Julio Cesar Zoluaga Aguirre (in foto), accusato della violenza sessuale ai danni di una studentessa universitaria il 24 ottobre scorso a Treviso, nei pressi del sottopasso della stazione. Lo straniero 26enne, che era riuscito a far perdere le sue tracce, è stato ammanettato dagli agenti della polizia francese e dai poliziotti della squadra mobile di Treviso, i quali da giorni avevano il fiato sul collo del latinoamericano.

Prima di uscire dai confini italiani, Zoulaga Aguirre aveva tentato di portare fuori strada gli investigatori, prenotando un biglietto aereo sulla tratta Madrid-Bogotà. Ma gli agenti non sono caduti nel tranello, capendo che la 'caccia' doveva essere indirizzata verso la Francia. In queste ore il colombiano è nella sede della polizia di Parigi, dove gli è stato notificato il mandato di arresto internazionale per violenza sessuale. A tradirlo sarebbero state le telefonate, i tentativi di chiedere aiuto e soldi ai familiari per proseguire la latitanza. "Non è stata una caccia facile", ha spiegato il procuratore di Treviso, Antonio Fojadelli. C'é il sospetto che il 26enne abbia trovato degli appoggi durante la fuga all'estero. "Dalle indagini - ha proseguito Fojadelli - è emerso che ha telefonato in Italia, anche alla madre, chiedendo dei soldi. Sì, ha lasciato delle tracce", anche se aveva cercato di cambiare sempre i telefonini.

Il "mostro", come l'aveva definito il questore di Treviso, Carmine Damiano, è ritenuto un individuo pericoloso, con numerosi precedenti, tra cui un'altra violenza sessuale. La sfortuna aveva portato una studentessa trevigiana di 21 anni ad incrociarlo il 24 ottobre scorso, poco prima delle 7 del mattino. La ragazza usciva dal sottopasso per prendere il treno che doveva condurla all'Università, a Padova. Il colombiano aveva tentato poco prima un approccio con un'altra giovane, che l'aveva scansato. La 21enne era stata invece aggredita prima di poter tentare una reazione. Lo straniero, armato di coltello, l'aveva trascinata dietro ad una siepe, e qui violentata. Il sopraggiungere di una donna aveva messo in fuga Aguirre, che nella fretta aveva abbandonato tra la vegetazione gli slip, le scarpe, ed aveva perso il portafogli. Ad inchiodare, però, c'erano i fotogrammi di un video di sorveglianza che lo ritraevano di spalle, incappucciato, poco prima della violenza.

Per un niente, Zoulaga aveva rischiato di essere arrestato subito, recandosi nove ore dopo il fatto in una caserma dei carabinieri, a Noventa di Piave (Venezia), per denunciare lo smarrimento del portafogli. Ma alla stazione dell'Arma non era ancora arrivata la segnalazione con il suo identikit; così era potuto fuggire alla cattura, rinviando di sette giorni l'appuntamento con la giustizia, che si è presentata stasera a Parigi sotto forma dei poliziotti italiani e francesi.

L'estradizione in Italia richiederà alcune settimane.

Soddisfatto dell'esito dell'indagine il governatore veneto Luca Zaia: "spero che da oggi l'incubo che aveva attanagliato tutti noi - ha detto - diventi l'incubo di un colpevole". "Il mio primo pensiero - ha concluso - va alla ragazza vittima di una violenza feroce e intollerabile. Voglio che avverta che la nostra comunità si stringe attorno a lei e alla sua famiglia nello stesso momento in cui tutti ci rallegriamo perché un infame è stato preso".

 


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