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06 dicembre 2024

Nord-Est

Il Legale di Elena Cecchettin: 'Rimborso stimato in un milione'

Gentile: "Sono cifre da tabellario della Giustizia". Il padre: "Non so se ci sarò alle prossime udienze". La sentenza prevista per il 3 dicembre

| Ansa |

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Il Legale di Elena Cecchettin: 'Rimborso stimato in un milione'

VENEZIA - "Un milione di euro è quanto abbiamo stimato possa essere un rimborso che Filippo Turetta dovrà alla famiglia di Giulia". Lo ha detto l'avvocato Nicodemo Gentile che tutela la parte civile Elena Cecchettin, sorella di Giulia. "La stima - ha precisato - si basa sulle tabelle della Giustizia".

"Non so se ci sarò alle prossime udienze".

Così Gino Cecchettin, padre di Giulia, a margine della prima udienza processo per l'omicidio premeditato della figlia. "Oggi è un giorno di grande dolore - ha aggiunto - come tutti gli altri giorni del resto. Stamattina a casa non ho parlato del processo, ho salutato tutti come ogni giorno e sono venuto qui" dove "sono sicuro che il Giudice, il collegio, sapranno ben giudicare quanto è successo con la pena giusta che sarà stabilita dalla giuria". "Non mi interessa - ha quindi proseguito - se sarà un processo veloce o lungo, anche se per me è uno stillicidio, non sto assolutamente bene: ogni giorno penso a Giulia". Alla domanda di come reagirebbe se dovesse incrociare lo guardo con Filippo Gino ha detto: "Non temo la sua presenza in aula, se verrà sarà una scelta sua, nulla di più".

"I Turetta non li sento da tempo - ha poi rilevato -, non c'è rancore, tutti abbiamo le nostre colpe. Se mi scrivono io rispondo sempre. L'ultima volta che li ho sentiti risale a molto tempo fa, quando sono uscite le indiscrezioni sull'interrogatorio di Filippo in carcere. Ora porto avanti la battaglia che ha iniziato mia figlia Elena - ha concluso Gino -con la Fondazione che si basa sui valori di Giulia". In accordo tra le parti, il processo a Filippo Turetta si avvarrà del fascicolo con l'acquisizione delle prove prodotte dal pm, e della sola testimonianza dell'imputato. Esaurita la discussione, si andrà quindi a sentenza. Il collegio giudicante, presieduto da Stefano Manduzio, ha escluso dalle parti civili i due comuni di Fossò e Vigonovo e le associazioni a tutela delle donne. In pratica, delle 12 parti civili rimangono il padre Gino, i fratelli Elena e Davide, la nonna e lo zio. Il collegio si è quindi riunito in camera di consiglio per deliberare e stendere il calendario delle udienze.

Sentenza prevista a dicembre

La sentenza a carico di Filippo Turetta sarà letta dopo le eventuali repliche, il 3 dicembre prossimo. Lo ha deciso la Corte d'Assise di Venezia, dopo aver accolto la posizione delle parti che hanno visto entrare gli atti del dibattimento nel fascicolo del pm. Il calendario stilato dal collegio giudicante prevede due udienze il 25 e 28 ottobre per l'esame di Turetta. Successivamente, il 25 e 26 novembre la discussione, quindi il 3 dicembre repliche e sentenza.

 


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