Da oggi è fruibile gratuitamente il cortometraggio “Non ti scordar di me”
La storia della madre del sindaco di San Zenone degli Ezzelini, Gilda, malata di Alzheimer
SAN ZENONE DEGLI EZZELINI – Oggi, sabato 21 settembre è la Giornata Mondiale dell'Alzheimer, istituita nel 1994 dall'Organizzazione Mondiale della Sanità e dall'Alzheimer's Disease International. Non è quindi casuale che proprio la giornata odierna sia stata scelta per diffondere gratuitamente il cortometraggio "Non ti scordar di me". Il pluripremiato progetto dedicato all'Alzheimer, sarà quindi disponibile gratuitamente online. Il film, diretto da Giuseppe Petruzzellis e co-prodotto con Fabio Marin, sindaco di San Zenone degli Ezzelini, racconta la commovente storia di Gilda, madre dello stesso Marin, colpita dalla malattia. Dopo aver ricevuto numerosi riconoscimenti in vari festival internazionali, il corto sarà accessibile sulla piattaforma Zalabview.org, offrendo a tutti la possibilità di immergersi nei toccanti 12 minuti in cui la scomparsa progressiva dell’identità viene rappresentata con immagini poetiche e materiali d’archivio. Il tema centrale è l’amore come unico strumento per affrontare la sofferenza, in un contesto dove la memoria si sfalda e il ricordo diventa un "caleidoscopio traballante". Il cortometraggio ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il premio per il miglior montaggio al Prisma Film Festival di Roma e il miglior cortometraggio sperimentale al Verona International Film Festival.
“Non ti scordar di me parte da lontano – racconta Fabio Marin -. Inizia in ospedale quando accompagnando mia madre alle visite non era raro che i medici ci ricordassero quanto fosse complesso comunicare coi familiari di chi soffre di Alzheimer. Si perchè l’Alzheimer è una malattia crudele che non lascia scampo, che mina la lucidità e persino i ricordi chi ne soffre e che mette sottosopra un’intera famiglia. E’ una malattia che ha la capacità di erigere muri anche tra chi si ama e io questo non lo volevo permettere. Per cui ho iniziato ad immaginare cosa potessi fare per far sì che la sofferenza e lo sconforto potessero trasformarsi in un messaggio: ho quindi contattato il mio amico Giuseppe Petruzzellis di Aplysia e abbiamo condiviso l’idea di realizzare qualcosa che permettesse a chi guarda di entrare idealmente nella testa di un malato di Alzheimer. E’ stato un lavoro lungo e complesso, che mi ha costretto a scavare ulteriormente nei miei affetti, nel mio rapporto con mia madre, venuta a mancare nel 2018, e nella malattia e che ha generato un cortometraggio che considero un messaggio d’amore che, da oggi, mi piacerebbe potesse arrivare a quante più persone possibile”.
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