“Vogliamo congedi più lunghi”: la protesta creativa dei papà
Bambolotti sulle statue più celebri del paese
LONDRA - In questi giorni le statue di personaggi famosi come l'ingegnere Isambard Kingdom Brunel, l'attore Laurence Olivier e il calciatore Thierry Henry, disseminate per le strade di Londra, sono state "travolte" da una protesta particolare. Bambolotti e fasce portabebè sono stati attaccati ai monumenti in segno di una richiesta di riforma: estendere il congedo parentale in Gran Bretagna. L'iniziativa, promossa dal gruppo 'The Dad Shift', vuole sensibilizzare l'opinione pubblica e il governo sulla necessità di garantire ai padri una presenza più significativa nella vita dei neonati, già dalle prime settimane di vita. “Vogliamo porre l’attenzione sull’importanza che la paternità gioca nella vita di un uomo”, dichiarano gli organizzatori, che si appellano direttamente al primo ministro Keir Starmer.
La protesta sottolinea il divario tra il Regno Unito e il resto d’Europa in termini di congedo parentale, che attualmente prevede solo due giorni di paga piena per i padri. Secondo una lettera aperta al governo, un padre su tre non usufruisce del congedo al momento della nascita del figlio, e molti di quelli che lo fanno si trovano ad affrontare difficoltà economiche. I promotori evidenziano anche che Paesi con politiche più avanzate, come sei o più settimane di congedo parentale, mostrano una riduzione del 4% nel divario salariale di genere. Da Paddington Station a Leicester Square, le statue londinesi diventano quindi un inusuale palcoscenico per una protesta che mira a portare la questione del congedo parentale nel dibattito politico nazionale.
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