Caporalato a Oderzo, braccianti salvati dalla Cgil
Dopo la denuncia 13 indiani ospitati in strutture protette
| Ansa |
ODERZO - Tredici braccianti agricoli di origine indiana sono da alcuni giorni ospitati in strutture protette rese disponibili dalla Flai Cgil del Veneto, dopo aver scelto di denunciare la condizione loro e di un'altra quarantina di connazionali, costretti ad operare in condizioni definite "para-schiaviste" nelle campagne di Oderzo.
I cittadini stranieri, la cui giornata di lavoro raggiungeva normalmente le 14 ore, secondo quanto riferisce il sindacato avrebbero tutti alloggiato in un casolare della provincia di Treviso "in condizioni indecenti e disumane". I presunti responsabili della situazione sono stati denunciati alla magistratura per caporalato, sfruttamento lavorativo, tratta di esseri umani e truffa ai danni di lavoratori sotto ricatto.
I casi di caporalato, di sfruttamento e di lavoro nero anche in Veneto si stanno espandendo in più settori, l'osservatorio a questo dedicato della Cgil regionale lo scorso anno ne ha catalogati più di 20, 16 dei quali con precise caratteristiche di caporalato in senso stretto e, fra questi, anche all'interno del sistema del Prosecco e dei vini veronesi. Lo riferisce la segretaria con delega alle politiche della legalità, Silvana Fanelli, annunciando la pubblicazione, fra poche settimane, di un rapporto dettagliato sui vari casi registrati negli ultimi anni nella regione, sottolineando come i settori più coinvolti siano in primo luogo l'agricoltura seguita da logistica ed edilizia. Rispetto alla consapevolezza o meno delle aziende che si rivolgono a terzi per l'esecuzione di determinate operazioni riguardo ad eventuali irregolarità compiute lungo la catena di subappalti, Fanelli fa presente che "è un argomento sempre difficile da dimostrare.
E' però anche impossibile - prosegue - che un imprenditore non si chieda perché certi fornitori di servizi possano offrire condizioni di prezzo così inferiori rispetto al mercato". Per quanto riguarda, infine, il caso dei 13 lavoratori indiani impiegati in un'azienda agricola di Oderzo e che si sono rivolti alla Cgil per denunciare la loro situazione, di cui si è data notizia oggi, la segretaria rileva che il caso è tra i più rari. "Le segnalazioni di simili fenomeni arrivano ai nostri uffici sempre più di frequente - riconosce - ma quando intervengono forze dell'ordine e magistratura quasi mai, per timore di ritorsioni, si riesce ad ottenere dai lavoratori conferme formali di quanto in precedenza riportato al sindacato".
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