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02 novembre 2024

Vittorio Veneto

Monte Altare chiama Amazzonia

Lo sciamano Kopenawa alla Fenderl in difesa di tutte le foreste

| Michele Bastanzetti |

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| Michele Bastanzetti |

monte altare vittorio veneto

VITTORIO VENETO - E’ il caso di evidenziare la straordinarietà della visita di Davi Kopenawa a Vittorio Veneto con una sua conferenza all’ area Fenderl, domenica prossima, nel corso di un tour che si dovrebbe concludere con l’incontro a Roma con Papa Francesco. Kopenawa è uno sciamano della tribù amazzonica degli Yanomami che vivono nella foresta pluviale amazzonica in una zona tra Brasile e Venezuela. Sono circa trentamila, giusto la popolazione di Vittorio.

 

Le loro terre cominciarono ad essere invase una cinquantina d’anni fa con la corsa all’oro (“A cosa non spingi l’animo degli uomini, maledetta brama dell’oro”! Virgilio-Eneide). Invase e distrutte con la deforestazione e l’inquinamento dei metodi estrattivi. A far gola anche altre risorse geologiche, il pregiato legname, la ricerca di nuovi pascoli per l’allevamento intensivo anche attraverso grandi incendi. La popolazione, accrescendo la litania di genocidi storici in entrambe le Americhe, è sotto sterminio sia per eccidi diretti che per la trasmissione di malattie a loro sconosciute. Kopenawa gira il mondo, dove può, per raccontare questo a difesa della sua gente e della foresta. Che non è la SUA foresta.

 

L’ Amazzonia e’ un polmone del mondo che dona ossigeno, è fondamentale negli equilibri climatici, assorbe carbonio, contrasta la desertificazione, culla la biodiversità, regala conoscenze. Questo vale per tutte le foreste del mondo e così si spiega quella sorta di gemellaggio col Cansiglio. E questo spiega anche perché domenica, tempo permettendo, dalle ore 10.30 partirà dalla Fenderl una passeggiata lungo il sentiero di Tommaso che punta alla Croce e magari, a raggiungere il Colle dei Cleromanti, sulla sommità del M.te Altare. Lo sciamano vedrà un piccolo bosco ai suoi piedi che forse lo farà sentirà un po’ a casa sua. A questo si aggiunga il richiamo del tempio cleromantico che lassù durò per quasi un millennio, forse dedicato alla Dea Reitia, venerata dai Paleoveneti, dea legata al culto della Natura.

 

 

 



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Michele Bastanzetti

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