Seggi elettorali soppressi a Nove e a Formeniga, “Ennesimo servizio tolto alla comunità”
La denuncia di Rinascita Civica-Partecipare Vittorio
| Claudia Borsoi |
VITTORIO VENETO – Il comune di Vittorio Veneto, in vista dell’appuntamento elettorale dell’8 e 9 giugno quando si voterà anche per il rinnovo del consiglio comunale, ha comunicato fin d’ora che i seggi elettorali di Nove (il numero 5, circa 600 elettori) collocato nell’ex scuola elementare di via Lapisina e di Formeniga (il numero 33, circa 850 elettori) posto nella scuola dell’infanzia della frazione sono soppressi. E gli elettori di questi due seggi si recheranno in altri luoghi per votare, i primi nella scuola primaria Manzoni a Forcal, i secondi nella scuola primaria Costella dei Vendran.
Per il gruppo Rinascita Civica-Partecipare Vittorio si tratta di un errore e di una mancata attenzione verso chi vive nelle periferie non dotate di collegamenti con i mezzi pubblici verso le aree centrali della città.
«La giunta sostiene di aver seguito direttive del ministero dell'interno, sottolineando anche la difficoltà a garantire acqua calda e bagni riscaldati come per legge. Molti invece sono coloro che sostengono che tali decisioni andranno concretamente a limitare il diritto di voto alle prossime elezioni – affermano per il gruppo Gianluca Piccin ed Enrico Padoan -. Molti residenti dei quartieri della Val Lapisina e di Formeniga sono di età avanzata e gli spostamenti sono difficoltosi, oltre che pericolosi. Sottolineiamo altresì la mancanza di trasporti pubblici utili per recarsi alle urne: d'altronde, i trasporti rappresentano una criticità costante e quotidiana per chi vive a Formeniga e in Val Lapisina. Si pensi ad esempio ai residenti della Val Lapisina: chi non ha la patente è costretto a camminare fino alla fermata di Savassa, in mancanza di un passaggio da parte di qualche vicino».
«Va quindi posta l'attenzione sull'ennesimo servizio che viene tolto alla comunità: addirittura il seggio elettorale, tolto per di più alle zone che presentano maggiori problemi. Se ci sono dei motivi tecnici di qualunque natura, crediamo che un comune dovrebbe pensare a dei rimedi. Ci chiediamo anche – incalzano gli esponenti di Rinascita Civica-Partecipare Vittorio - perché il problema si pone soltanto adesso per queste due aree, ed in particolare per la Valle, dato che sono oramai anni che le scuole di Nove sono chiuse e che vengono usate soltanto per le votazioni. Abbiamo sentito l’amministrazione uscente parlare spesso di “rivalutazione del territorio” o di “difesa dei territori comunali”, salvo poi complicare qualcosa di tanto significativo come l’esercizio del diritto di voto. Vale la pena costringere i residenti a tali disagi per risparmiare su un po' di acqua calda?»