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06 dicembre 2024

Nord-Est

La tragedia di Giulia, la famiglia Cecchettin nomina un proprio consulente per l'autopsia

Accertamenti fissati per domani. Oggi è atteso il conferimento dell'incarico al Pm

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La tragedia di Giulia, la famiglia Cecchettin nomina un proprio consulente per l'autopsia

VENEZIA - La famiglia di Giulia Cecchettin (nella foto il padre e la sorella in una recente fiaccolata alla memoria), la 22enne uccisa dall'ex fidanzato Filippo Turetta, ha nominato come proprio consulente, in vista della autopsia fissata per domani mattina all'Istituto di medicina legale di Padova, il professore triestino Stefano D'Errico, direttore di Medicina legale dell'Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina.

D'Errico, tra le altre cose, si è occupato di recente del caso della morte di Liliana Resinovich. Oggi, poi, la Procura di Venezia conferirà l'incarico al proprio consulente che eseguirà gli esami autoptici: si tratta di Guido Viel del dipartimento di Anatomia Patologica dell'Università di Padova. Anche la difesa di Turetta indicherà un proprio esperto per seguire gli accertamenti autoptici.5

L'autopsia di domani potrebbe fornire risposte sul numero di ferite da coltello (una ventina le coltellate, secondo la prima ispezione sul cadavere) e su quale lama sia stata usata da Turetta: quella da 12 centimetri recuperata nell'auto in Germania o quella del coltello da 21 centimetri trovato spezzato nel parcheggio a Vigonovo. O entrambi. Bisognerà accertare, inoltre, se siano presenti ferite di altra natura, come da calci o pugni.

E poi se Turetta abbia infierito su Giulia quando lei era ancora viva. Ciò potrebbe portare la Procura a contestare l'aggravante della crudeltà. Inoltre, gli accertamenti dovranno stabilire se sia stato inferto un fendente letale e se la botta alla testa subita dalla ragazza, spinta a terra su un marciapiede mentre stava fuggendo, sia stata letale o meno. Inoltre, la fascia temporale della morte: se è deceduta verso le 23.40, quando le telecamere di sorveglianza della zona industriale di Fossò hanno ripreso l'ultima fase della aggressione, o se era ancora viva quando è stata caricata in macchina prima della fuga di Turetta. Le prime analisi medico legali hanno stabilito che la giovane è morta per "shock emorragico".

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