L'auto di Turetta analizzata dal Ris nei prossimi giorni
Verrà riportata in Italia dagli investigatori dopo l'ok della Germania. Domani l'interrogatorio, dopo il gip potrebbe essere sentito dal pm
| Ansa |
VENEZIA - La Fiat Grande Punto nera di Filippo Turetta, accusato di aver ucciso Giulia Cecchettin, assieme agli oggetti sequestrati al suo interno, come il telefono del giovane, sarà riportata in Italia nei prossimi giorni, al massimo entro la prossima settimana, e sarà affidata per le analisi ai carabinieri del Ris di Parma.
Nelle indagini della Procura di Venezia, condotte dai carabinieri, si sta attendendo che la magistratura tedesca dia l'ok all'ordine di investigazione europeo sul sequestro di macchina e oggetti e a quel punto gli investigatori italiani andranno a recuperare l'auto e le cose sequestrate.
Da quanto si è saputo, la macchina non è stata analizzata dalle autorità tedesche, dopo che il giovane è stato arrestato il 18 novembre vicino a Lipsia. La Procura di Venezia ha subito inoltrato un ordine di investigazione europeo con richiesta di sequestro dell'auto e degli oggetti, tra cui anche un coltello, un guanto e circa 300 euro in contanti. Appena ai pm arriverà l'ok alla richiesta da parte della magistratura tedesca, i carabinieri potranno andare a recuperare il mezzo con una bisarca per portarlo al Ris di Parma, che inizierà le analisi sulla vettura e sui reperti sequestrati. Da quanto si è appreso, poi, non è stato ancora ritrovato il telefono di Giulia, mentre vicino al cadavere in Friuli è stata recuperata nei giorni scorsi una sola scarpa della ragazza, assieme ad altri oggetti, come un libro per l'infanzia.
GLI INTERROGATORI
Turetta, in carcere a Verona per l'omicidio di Giulia Cecchettin avvenuto l'11 novembre a Vigonovo (Venezia), dopo l'interrogatorio di garanzia domani davanti al gip, dovrebbe essere sentito anche dal pm di Venezia Andrea Petroni, che coordina le indagini dei carabinieri, nei prossimi giorni, probabilmente entro la fine di questa settimana. Settimana in cui si svolgerà, l'1 dicembre, anche l'autopsia sul corpo della 22enne. Se domani nell'interrogatorio davanti al giudice Turetta dovesse decidere di rispondere, anche il pm potrebbe intervenire con le proprie domande anche su elementi finora raccolti nelle indagini.
Ad ogni modo, gli inquirenti, da quanto si è appreso, avrebbero in programma di sentire il giovane in un interrogatorio nei prossimi giorni. Il 22enne potrebbe sempre decidere di non rispondere sia al gip che al pm. Tra i punti da chiarire negli interrogatori ci sono anche gli aspetti che riguardano una eventuale contestazione della premeditazione, che si baserebbe su più indizi, tra cui il nastro adesivo comprato on line qualche giorno prima e il fatto che il giovane avrebbe portato con sé due coltelli. La Procura, poi, nel corso del procedimento potrebbe contestare una o più nuove aggravanti, come appunto la premeditazione o la crudeltà, e il reato di occultamento di cadavere, anche con richiesta di integrazione della misura cautelare che ha portato all'arresto.
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