La prosecchizzazione ossessivo compulsiva
Non è troppo salato il conto da pagare alla monocoltura? E non solo da parte degli insetti…
Tempo di vendemmia, tempo di consuntivi. Le previsioni della raccolta 2023 vedono l’Italia perdere il primato mondiale, calando dai 50 milioni di ettolitri a 44, quota comunque enorme. Eventi climatici avversi, alcuni catastrofici, hanno rallentato la eno-locomotiva del nord mentre il centro sud ha pagato caro per la peronospera. Dato concomitante su cui riflettere è che questo rallentamento, in apparenza negativo, allevierà invece i problemi delle cantine che hanno in giacenza ben 49 milioni di ettolitri invenduti.
Che ne faranno? Questo squilibrio alimenta nuove obiezioni contro la viticoltura intensiva; tipo la prosecchizzazione ossessivo compulsivsa del nostro territorio. Ha senso promuovere la monocultura in modo così invasivo, fin dentro le città, fino a un tiro di fiato dagli asili, se poi manco si riesce a vendere il prodotto? Una domanda simile se la son fatta da tempo in Francia, paese leader del settore, dove oltre a dover ricorrere alla distillazione forzata del surplus - ad esempio per far detergenti - stanno espiantando migliaia di ettari di vigneto. Ma la questione, più che commerciale (che riguarda le tasche di alcuni), in realtà coinvolge nel presente e nel futuro le problematiche di tutti relative 1) alla permanente contaminazione di aria acqua suolo da parte dei pesticidi 2 )alla salute dei vertebrati, che ci vorrà tempo per capire come ne patirà 3) alla biodiversità botanica e faunistica decimate da questa monocoltura. Circa il terzo punto - per ricordarne una - l’inquinamento da agrofarmaci è concausa di sterminio degli insetti che stanno estinguendosi nell’ordine del 40% delle specie, e che son fondamentali per gli ecosistemi (impollinazione, formazione humus nei terreni, catene alimentari).
Non era meglio una più prudente programmazione, prima di scatenare nelle vigne la ubriacante corsa all’oro, valutare meglio incognite ed ansie che la viticultura forsennata ha generato? Perché, al buon padre di famiglia, nonostante la potente lobby del vino minimizzi, vien spontaneo pensare al destino delle centinaia di migliaia di tonnellate di pesticidi pompati sul nostro mondo, inclusi gestanti-neonati-vecchi-malati. Da qualche parte ‘sta broda chimica dovrà pur finire; non pare si trasformi in cristallina acqua di ghiacciaio. Che, per inciso, acqua potabile e ritiro ghiacciai già son altre due grosse emergenze prodotte dall’Homo Insapiens, il re borioso e facilone dell’ Antropocene.
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