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13 dicembre 2024

Treviso

Successo per la quinta edizione dell'Edera Film Festival: ecco tutti i vincitori

Per la nuova categoria “Focus Nordest”, ha vinto la trevigiana Virginia Paganelli con Oltreoceano

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

Edera Film Festival

TREVISO - Successo per la quinta edizione dell’Edera Film Festival 2023, organizzato dall’Associazione Culturale Orizzonti sotto la direzione artistica della regista Gloria Aura Bortolini, dello storico del cinema Giuseppe Borrone e di Sandro Fantoni, esercente del Cinema Edera, che si è concluso sabato 5 agosto, dopo quattro giorni di immersione nel cinema indipendente prodotto da giovani registi under 35. In questa quinta edizione del festival, il Cinema Edera si è fatto luogo d’incontro tra cinema e pubblico, dimostrandosi una volta ancora colonna portante dell’esperienza cinematografica e culturale della città.

Le Giurie Tecniche hanno decretato i film vincitori e le menzioni speciali per ciascuna delle categorie in concorso. Premio per il Miglior Lungometraggio assegnato a QUANNO CHIOVE di Mino Capuano: Per la capacità di raccontare, con realismo e poesia, la malinconia del tempo che passa e il fascino struggente di un presente indissolubilmente legato al passato, e a coloro che vi appartengono. Passato rappresentato dai filmini amatoriali e presente ritratto con documentaristica precisione, che coglie i particolari del contesto (gli alberi, le persone, gli animali che abitano un luogo…) e che inquadra i tre episodi di cui si compone il film in una struttura ispirata ai titoli delle canzoni di Pino Daniele, coniugando suggestioni visive e uditive.

Menzione Speciale ad AMUSIA di Marescotti Ruspoli: Descrive con accuratezza e profondità la rara patologia che impedisce di comprendere e apprezzare la musica. In una sorta di naturale compensazione sensoriale, il film ha un'estetica raffinata e un’ambientazione e una fotografia sapienti al servizio di uno sviluppo drammaturgico originale e avvincente, di una storia d'amore che si sviluppa tra solitudini e incomunicabilità. Viene premiato un regista che, nonostante la giovane età, appare artisticamente maturo e consapevole.

Per la sezione documentari, Premio per il Miglior Documentario a SORTA NOSTRA di Michele Sammarco: Il regista Michele Sammarco ci coinvolge emotivamente nel racconto della vita privata dei suoi nonni, lasciando aperta la riflessione sul cambio generazionale e la trasformazione sociale e, attraverso la bellezza delle immagini e un abile uso della composizione fotografica e della luce, rende questo cortometraggio una piccola poesia.

Menzione Speciale a TERRA BASSA di Davide Como: La capacità del regista, Davide Como, di ricostruire la storia di Metaurilia, vicino a Fano, attraverso immagini di repertorio, intarsi di finzione e interviste contemporanee. La fotografia accurata e i cambi di tono, dal bianco e nero al colore, sottolineano il ritmo e il passare del tempo, mantenendo alta l’attenzione dello spettatore.

Per la sezione cortometraggi, premio per il Miglior Cortometraggio CORPO E ARIA di Cristian Patanè: I corpi, gli oggetti, i luoghi non sempre vengono visti, intrappolati come sono nell'automatismo dell'abitudine che anestetizza i sensi e le emozioni. Ma qualcosa irrompe, ad un certo punto, nella mente della protagonista, una tanatoesteta narcotizzata dal quotidiano, attraverso il corpo ma al di là del corpo stesso. Sono i sensi – un profumo, una vena in rilievo, l'inclinazione degli occhi – ad aprire una crepa da cui trapela improvvisa una scintilla. Deflagra così la consapevolezza di un oltre, la percezione dell'anima, dello spirito, del soffio vitale, ma anche della bellezza o delle tracce di un passato che ci riguarda, elementi fugaci che come specchi riflettono qualcosa di noi, elementi in cui alberga la natura intima delle cose a cui tutti apparteniamo. In fondo, è sempre questo che cerchiamo nel 'fuori', qualcosa che ci confermi al mondo, che ci faccia sentire vivi al di là del nostro quotidiano, della meccanicità dei gesti, dell'asetticità di un lavoro. Qualcosa che ci doni l'illusione di un'immortalità e che dia un senso profondo alla nostra vita. Menzione Speciale a BETTY BRȖLE di Camille Vigny: Per la capacità di affrontare una tematica attuale e tragica attraverso un linguaggio sensoriale e inconscio. Un film diretto con sobria inventiva, che riesce a far toccare con mano allo spettatore sia le ustioni sulla pelle che le ustioni dell'anima della vittima, simbolizzando che la vera liberazione passa solamente attraverso un rogo interiore della gabbia che la immobilizza.

La nuova categoria “Focus Nordest”, ha invece assegnato il premio a OLTREOCEANO di Virginia Paganelli: Per la capacità di mettere in scena con schiettezza e autenticità il paradigma di un'intera generazione costretta a espatriare per trovare la propria strada. È grazie alla sua protagonista, una giovane ricercatrice che si offre senza infingimenti e con un linguaggio diretto, che il documentario acquista spessore e verità, restituendo allo spettatore il tormento di chi ha paura di partire ma non è nelle condizioni di restare. Menzione Speciale a MEL di Lucrezia Dal Toso: Per la scelta del tema di attualità, per come il tema è stato sviluppato nella sceneggiatura e nella regia in maniera ampia, per il personaggio della protagonista ben tratteggiato nella fatica e nello scoraggiamento che vive.


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