Universitari fuori sede senza alloggio a Padova: "Serve investire, gli studenti sono una ricchezza per la città"
Emergenza abitativa per gli oltre 47 mila studenti fuori sede. I costi degli alloggi sono divenuti insostenibili
| Nausica Dal Cin |
Mancano poco meno di due mesi all’inizio del nuovo anno accademico e a Padova preoccupa l’emergenza alloggi. L’offerta abitativa infatti è limitata e molto costosa, a fronte di una richiesta in costante aumento, anche dall’estero.
Il problema, spiega il rappresentante in Senato Accademico dell’Unione degli universitari Enrico Caccin, sussiste da diversi anni ma è esploso dopo la pandemia, che ha fatto lievitare i costi. Per una stanza singola si arrivano a chiedere fra i 300 e 400 euro al mese, spese escluse. A maggio era scoppiata la protesta degli studenti, che si sono accampati con le tende sotto il Palazzo del Bo. Gli studenti fuori sede infatti sono 47.436, più della metà degli iscritti, che sono quasi 70 mila, ma i posti letto nelle residenze Esu sono solo 1200, metà dei quali l’anno scorso non sono stati assegnati.
L’Associazione Proprietari Immobiliari Confabitare ha quindi scritto al Prefetto di Padova Dr. Francesco Messina in qualità di portavoce della protesta degli studenti sulla questione abitativa, richiedendo un tavolo aperto a tutti i soggetti interessati per dare una risposta al “caro affitti”. Il Presidente della sede di Padova di Confabitare Emanuele Mazzaro ha dichiarato: “I privati cittadini, proprietari-locatori, agiscono nel rispetto delle regole di mercato e dei principi costituzionali che tutelano la proprietà privata. Nell'ottica di dare una risposta efficacie e durevole, è fondamentale che tutti gli Enti pubblici, che hanno ridotto o eliminato i fondi di sostegno previsti, riassumano un ruolo attivo per offrire soluzioni adeguate agli studenti”. Mazzaro infatti fa notare come la carenza di immobili abbia fatto aumentare i costi degli alloggi rimasti, diventando insostenibili per le famiglie. A cui si aggiungono poi gli effetti dovuti all’inflazione e i rialzi dei prezzi dei servizi pubblici. “L'avvicinarsi del nuovo anno accademico – conclude il Presidente- ripresenterà amplificato il problema”.
Gli studenti universitari sono però una grande risorsa per l’Università e per la città, sia culturale che economica. I fuori sede infatti rappresentano il 10% dell’Irpef padovana, ovvero quasi 100 milioni di euro fra affitti, spese, shopping e servizi. Come evidenziato da il “Sole 24 Ore”, una famiglia per mantenere un figlio lontano da casa spende circa 10 mila euro. La maggior parte dei quali finisce negli affitti. Serve quindi che le istituzioni si attivino affinché gli studenti non si ritrovino più a dover combattere per trovare un alloggio e riescano ad affrontare tutte le spese.
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