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02 novembre 2024

Esteri

Squalo martello terrorizza i bagnanti: la causa del suo avvicinamento alle coste è sorprendente

Questi comportamenti anomali potrebbero essere dovuti all’ingestione da parte degli squali delle innumerevoli balle di cocaina gettate in mare dai narcotrafficanti

| Nausica Dal Cin |

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squalo martello

Venerdì i bagnanti di Miami hanno avvistato uno squalo che pericolosamente nuotava molto vicino alla costa, scatenando il panico. Le persone hanno immediatamente lasciato l’acqua, fra le urla e lo stupore generale. Fortunatamente poco dopo l’animale si è allontanato, senza provocare alcun ferito. I ricercatori sostengono che si tratterebbe di uno squalo martello della famiglia Sphyrindae, così chiamata per la struttura insolita delle loro teste, un animale ritenuto pericoloso e aggressivo ma che raramente attaccherebbe i bagnanti.

 

Ultimamente non è insolito incontrare questi esemplari nelle acque della Florida Keys e la spiegazione avanzata dagli scienziati ambientali è del tutto sorprendente: questi comportamenti anomali potrebbero essere dovuti all’ingestione da parte degli squali delle innumerevoli balle di cocaina gettate in mare dai narcotrafficanti al fine di eludere i controlli. Parliamo di quantità di stupefacenti del tutto rilevanti al contrario di quanto ci si potrebbe aspettare: per dare qualche dato, sono stati sequestrati dalla Guardia Costiera statunitense fino a 6.400 chilogrammi di cocaina solo nell’ultimo mese. A questo proposito due ricercatori, il biologo marino Tom Hird e la scienziata ambientale Tracy Fanara dell’Università della Florida hanno condotto alcuni esperimenti, filmati nel documentario di Discovery Channel “Cocaine Sharks”, in cui si sono immersi con gli squali per esaminarne il comportamento quando pacchetti simili alle balle di cocaina cadono in acqua. Il filmato mostra come gli animali si dirigono immediatamente verso le balle, spesso mordendole e nuotando via con esse. In particolare lo squalo martello, una specie che normalmente diffida degli umani, ha adottato un comportamento anomalo, avvicinandosi pericolosamente alla troupe.

 

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sottolinea come non ci siano ancora riscontri scientifici definitivi e gli stessi ricercatori dell’esperimento precisano come quanto osservato non dia l’assoluta certezza che gli squali consumino cocaina, ma certamente auspicano che questa ipotesi induca ad avviare ulteriori ricerche sul tema e indagini su tessuti e sangue degli squali, così da verificare se effettivamente si possono riscontrare tracce di cocaina. Il tema delle sostanze stupefacenti nelle acque oceaniche non solo minaccia la salute di questi maestosi animali, già provati dal cambiamento climatico e dalle catture, ma inficia anche la sicurezza di tutti coloro che volevano solo farsi un bagno nelle acque cristalline della Florida.

Nausica Dal Cin

 

 

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