"A Treviso servono più lavoratori stranieri per colmare le carenze"
Pozza, presidente Camera di Commercio Treviso: "Urgente aumentare i flussi e snellire le procedure per favorire il loro ingresso"
| Isabella Loschi |
TREVISO - “La carenza di manodopera è evidente per tante attività trevigiane. Ad esempio non si trovano più meccanici e carrozzieri. Sicuramente a pesare è il calo demografico e più avanti si andrà, peggio sarà: i giovani lavoratori saranno sempre meno. Il rischio è quello, non troppo lontano, di perdere tantissime professionalità”.
A lanciare l’allarme è Mario Pozza, presidente della Camera di Commercio Treviso Belluno che evidenzia ancora una vota il problema della carenza di lavoratori per interi settori della Marca, dal turismo al manifatturiero. Il calo demografico, la denatalità, la progressiva migrazione di forza lavoro, dalla pandemia in poi, hanno provocato un contesto in cui ora tutti gli operatori del settore turistico stanno cercando personale. Da qui l’invito ad aumentare i flussi di ingresso nel nostro paese in modo da intercettare le figure professionali necessarie soprattutto per colmare i vuoti. Servono almeno 20mila persone. “Servono nuovi ingressi per reperire all’estero nuovi lavoratori - sottolinea Pozza - Ma servono procedure snelle e meno burocrazia per consentire il loro ingresso in Italia e dall’altro lato organizzare una rete che possa coprire il loro percorso dalla formazione fino all’assunzione”.