Imprenditorialità in agricoltura: dalla frutta ai succhi, a Godega di Sant'Urbano

Il frutteto del Palù, come valorizzare al meglio la frutta

| Sara Armellin |

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GODEGA DI SANT'URBANO - Nella campagna di Godega di Sant’Urbano, tra strade sterrate e campi perfettamente coltivati, sorge una realtà agricola che ha fatto della tanto nominata filiera corta il suo vincente cavallo di battaglia. Tutto parte chiaramente dalla terra, come ogni storia agricola che si rispetti.

Nonno Luigi De Zotti, nato e cresciuto nella zona del Palù ai margini del paese di Godega – così chiamata perché un tempo paludosa ma ora ricca di preziose acque ben canalizzate - ha sempre fatto il contadino, per trarre dalla terra quanto bastava per la famiglia, vendendo le eccedenze. Poi gli anni sessanta: il figlio Pietro non vuole saperne di agricoltura e trova impiego nell’edilizia, avviando una sua impresa di costruzioni.

Ma i proventi li investe comunque in terra, allargando le proprietà intorno alla casa natia. Da qui la particolarità e la fortuna dell’azienda agricola Il Frutteto del Palù: possono poter contare oggi su 10 ettari contigui di terra. L’idea di passare dai seminativi alle orticole e ai frutteti è stata di mamma Daniela, che negli anni 90 ha iniziato a piantare meli, pruni, peri e actinidia fino ad arrivare agli attuali 3 ettari di frutteto, tutti coperti da moderni ed efficienti reti antigrandine e anti cimici. La marcia in più in azienda è arrivata però con la nuova generazione: da un paio di anni Marco, classe 1995, si dedica a tempo pieno all’attività di famiglia con entusiasmo ed energia.

La sua intuizione? Investire nei trasformati della frutta e della verdura, da affiancare alla florida attività di mercato del fresco che mamma Daniela ha avviato negli anni. Oltre alle classiche conserve e confetture, i De Zotti producono quindi succhi artigianali, partendo dalla genuinità delle mele e dei kiwi di loro coltivazione. Il tutto in una filiera cortissima, certificata a lotta integrata nel metodo agricolo.

Nel punto vendita che sorge accanto alla casa di Pietro e Daniela, si possono così acquistare orticole e frutta di stagione coltivate a pochi metri dal negozio, oltre all’ampia scelta di trasformati a base di asparagi verdi, radicchio rosso, mele, pesche, kiwi e fragole. Sul futuro dell’azienda Marco è oltremodo ottimista tanto più ora che è da poco diventato padre del piccolo Leonardo: con l’attività di trasformazione di frutta e verdura intende andare oltre i limiti geografici locali imposti dal commercio del fresco.

Le idee e l’entusiasmo ci sono, e ora pure la nuova generazione: l’augurio è che sia una fruttuosa pagina da aggiungere a una bella storia di famiglia agricola.

 



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Sara Armellin

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