Caro energia, piccole imprese trevigiane penalizzate: "Bollette triplicate in pochi mesi"
Un salone di acconciatura che pagava 800 euro di bollette oggi paga 2mila euro. Cna: "Gruppi di acquisto di energia elettrica per risparmiare fino al 30%"
| Isabella Loschi |

TREVISO – Un salone di acconciatura che a settembre 2021 pagava bollette per 800 euro mensili, a gennaio 2022 è arrivato a pagarne 2.000 euro. Una piccola impresa meccanica ha visto i costi passare da 4.560 euro a 11.000 euro. Un’impresa del settore alimentare da 1.600 euro a 3.500 euro. Sono solo tre esempi di imprese artigiane trevigiane che stanno combattendo di fronte al grave rincaro dei costi dell’energia, che ormai ha raggiunto livelli ormai insostenibili.
Gli aiuti del Governo non bastano. Ecco perchè Cna mette anche in campo soluzioni come i gruppi di acquisto di energia elettrica (Consorzio APE), che consentono di accedere a risparmi consistenti sulle tariffe fino al 30%, grazie alla forza aggregativa delle tante imprese aderenti. “Il caro-energia rischia di causare una brusca frenata della ripresa economica – afferma Mattia Panazzolo, direttore di Cna territoriale di Treviso -. Le piccole imprese stanno vedendo i margini di guadagno sempre più ridotti e la loro fiducia è in calo. Per molte di loro il rischio è di arrivare alla sospensione dell’attività. Il Governo ha dimostrato di muoversi nella giusta direzione, ma i provvedimenti presi sono solo un piccolo segnale, servono soluzioni efficaci e strutturali”.
La situazione più critica riguarda proprio le piccole imprese e le imprese artigiane, che subiscono una distribuzione iniqua del sistema degli oneri generali, a cui contribuiscono per il 49% (circa 4,7 miliardi di euro) e con i quali finanziano anche, paradossalmente, le agevolazioni per le aziende energivore alle quali non accedono. La distribuzione sperequata aggrava i “normali” costi energetici di un ulteriore 35%, mettendo le Pmi ai margini di un mercato in cui le imprese industriali hanno il vantaggio competitivo di pagare l’energia quattro volte di meno. Rispetto al primo trimestre del 2021 le piccole imprese pagano l’energia elettrica il 75,6% in più ed il gas addirittura il 133,5% in più rispetto alle grandi imprese che ricevono forniture su misura.