Covid, oltre 17mila prestazioni sanitarie da recuperare
Bertolin, direttore dell'Otorinolaringoiatria di Vittorio Veneto: "Abbiamo spostato l'attiva a Conegliano per garantire gli interventi urgenti e oncologici"
| Isabella Loschi |
Dottor Andy Bertolin direttore Otorinolaringoiatria Vittorio Veneto
VITTORIO VENETO - Il Covid ha costretto ospedali e operatori sanitari della Provincia di Treviso a dedicarsi principalmente ai pazienti positivi che necessitavano di cure. Di conseguenza sono state sospese le attività di alcuni reparti e rallentata l’attività chirurgica non urgente.
La quarta ondata ha portato ad avere un arretrato di 17mila prestazioni sanitarie. “Abbiamo 16.269 visite specialistiche non urgenti da smaltire e 932 interventi chirurgici galleggianti”, fa il punto il direttore generale dell’Ulss2. “Ma contiamo di recuperare tutte entro l’anno. Se la pandemia finirà a marzo - si augura l’azienda sanitaria - partiamo con il piano di recupero, così come abbiamo fatto lo scorso anno quando le prestazioni da recuperare erano 40mila”. Attualmente l'Ulss2 deve anche fare i conti con 273 i dipendenti positivi e in isolamento.
“Potendo contare sulla maggiore disponibilità di anestesisti - ora ne mancano 28 in tutta l'Ulss2 - oggi impegnati nell’emergenza Covid e su un numero maggiore di posti letto di terapia intensiva no-Covid, necessari per gli interventi più impegnativi, apriremo le sale operatorie 12 ore al giorno, sabato e domenica compresi per interventi urgenti”. “In ogni caso - sottolinea l’Ulss2 - gli interventi urgenti e oncologici, così come l’attività riabilitativa non hanno mai avuto uno stop”.
E’ il caso dell’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale di Vittorio Veneto, diretta dal dottor Andy Bertolin e riconosciuta come centro di riferimento in ambito regionale. “L’ospedale di Vittorio Veneto come sappiamo è stato convertito a Covid hospital ma noi abbiamo continuato ad operare trasferendo, poco prima di Natale, tutta l’attività chirurgica presso l’ospedale di Conegliano dove abbiamo garantito in modo altamente qualitativo le urgenze e gli interventi per pazienti oncologici”, spiega Bertolin.
“Rientreremo a Vittorio Veneto non appena le condizioni pandemiche lo consentiranno”. Il reparto tornerà ad operare in un ambiente totalmente rinnovato. “Saremo al settimo piano dell’ospedale completamente ristrutturato con stanze singole e doppie per accogliere i pazienti in un ambiente sicuramente più confortevole”.