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13 ottobre 2024

Castelfranco

I vandali deturpano le panchine sistemate dai giovani di Asolo

Un chiaro messaggio contro la comunità LGBT dato che i ragazzi con il progetto "Io ci sto? Affare fatica" le avevano dipinte come un arcobaleno

| Maria Elena Tonin |

immagine dell'autore

| Maria Elena Tonin |

panchina vandalizzata

ASOLO - Ha suscitato un'immediata e vivace ondata di sdegno, l'atto vandalico che nella tarda sera di sabato ha rovinato le panchine sitemate di fresco dai ragazzi che anche ad Asolo hanno partecipato al progetto "Ci sto? Affare fatica", realizzato dalla cooperativa Kiriku e le amminstrazioni comunali della pedemontana. Ad Asolo i ragazzi erano affiancati da alcuni volontari e dal personale del Settore Lavori Pubblici del comune di Asolo: in queste settimane estive 30 ragazzi divisi in 3 gruppi hanno sistemato i parchi gioco in via Jacopo da Ponte a Casella d'Asolo e in via Carreggiate a Pagnano e lavorato nel parcheggio Cipressina e nella sede dei servizi sociali. Amara la scoperta domenica mattina fatta propio nel parco di Casella d'Asolo, già oggetto di altri atti vandalici in passato.



Molto dure sono le parole del sindaco Mauro Migliorini sui canali social, che invita i ragazzi autori del gesto ad impiegare meglio la propria creatività. "Un gesto da condannare" sono invece le parole dell'assessore ai servizi sociali Andrea Canil "tuttavia se sono preoccupato del messaggio lanciato da questi ragazzi contro la comunità LGBT, è pur vero che con solo con la formazione abbiamo qualche speranza di recuperare questi ragazzi e l'ottica è quella del lungo periodo."



I ragazzi di Asolo al lavoro



Sembra dunque che l'episodio, non il primo, anche se le circostamze erano diverse, sia avvenuto in un orario serale o notturno, orario "in cui i ragazzi dovrebbero stare a casa con le proprie famiglie." L'assessore invita i ragazzi che si sono colpevoli del gesto, ad andare in comune e apre al dialogo: "Il muro contro muro non serve: bisogna parlare. Il comune ha spazi per tutti. Il paradosso è poi che hanno usato nel formare il gesto il nome di un personaggio dei fumetti giapponesi molto effeminato: un controsenso. Sono ragazzi maleducati che purtroppo non hanno gli strumenti giusti."



La panchina già domani verrà ripristinata da una delle tre squadre di ragazzi che hanno partecipato al progetto "Io ci sto? Affare fatica", mentre gli altri si avviano alla realizzazione di un murales a Villa D'Asolo, che sarà la conclusione del progetto stesso. I dieci ragazzi che domani riporteranno la panchina ai colori arcobaleno originari, metteranno anche le proprie firme. "Dieci firme autentiche" conclude l'assessore Canil "contro due pseudonimi: i ragazzi che hanno lavorato ci mettono la faccia e rendono ancora più simbolica questa panchina."



la panchina sarà autografata


 


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Maria Elena Tonin

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