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29 marzo 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

“Anche chi ha progettato la diga del Vajont tranquillizzava la popolazione”

“Grande Nord” boccia il progetto delle casse di espansione nelle Grave di Ciano e “tira le orecchie" ai sindaci assenti

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

casse di espansione nella Grave di Ciano

SERNAGLIA DELLA BATTAGLIA - Maria Grazia Mora segretario provinciale di Grande Nord, dopo la serata esplicativa organizzata a Falzè di Piave, anche dal movimento stesso, fa una serie di considerazioni sul progetto della casse d’espansione nelle Grave di Ciano del Montello “alla luce le tremende conseguenze che un progetto co del medio Piave”.

“Il Pssi (piano stralcio per la sicurezza Idraulica del medio e basso corso) approvato nel 2009 prevede che le casse di espansione di Ciano siano l’ultimo intervento dopo aver provveduto all’innalzamento degli argini, all’allargamento del letto, alla pulizia dei bacini a monte e alla realizzazione di casse a valle – puntualizza Mora che prosegue -. Nulla di tutto questo è stato fatto, la Regione ha deciso di procedere direttamente con delibera 302 del 16 marzo 2021 all’avvio delle procedure per la progettazione delle casse di Ciano.

Come Grande Nord siamo molto preoccupati di quello che accadrà, siamo nati come movimento di riferimento per il territorio, ruolo al quale altri hanno rinunciato per una visione più nazionalistica, un territorio bellissimo ma molto fragile, con aree protette, di forte valore storico e ambientale, luogo di ripopolamento di animali, con innumerevoli specie autoctone di flora e fauna. Tutto questo verrebbe spazzato via da strutture artificiali che cambierebbero totalmente la morfologia del territorio di quest’area di grande pregio ambientale.

Anche il clima subirebbe danni da questa forzatura innaturale. Con le piene l’area di Ciano diverrebbe deposito di detriti, piante sradicate e carcasse di animali; Vidor, l’isola dei morti, la zona di Fontigo sarebbero fortemente interessati dalle ondate di piena e rischierebbero di essere investiti da piene anomale artificiali che creerebbero danni inimmaginabili. Non ultimo rimaniamo sconcertati dalla mancata presenza nella serata del Sindaco di Sernaglia e di altri sindaci interessati; gli unici presenti il Sindaco e Vicesindaco di Vidor, il sindaco di Crocetta e il sindaco di Follina.

Non vogliamo essere vittime della battaglia di potere interna al partito di maggioranza in Regione, cioè la Lega e ribadiamo la necessità che il Sindaco non obbedisca agli interessi del partito ma a quelli dei propri cittadini, che in questo caso non collimano, la fantomatica diga di Falzè viene comunque costantemente nominata in questo progetto, come complementare al progetto di Ciano”.

Massimiliano Malaspina segretario regionale Grande Nord Veneto, quindi conclude: “Vorrei replicare alle dichiarazioni dell’assessore Bottacin che sulla propria pagina social Facebook critica le persone che non ci vedono chiaro in quest’opera sul Piave che in Regione non esiste una simulazione del rischio idraulico post costruzione casse di espansione di Ciano. Egli critica i comitati e chi come noi si preoccupa dell’ambiente definendoci tuttologi che non hanno nessuna responsabilità in caso di alluvioni. Noi sospettiamo che nemmeno lui poi si vorrà prendere la responsabilità di disastro ambientale dovuto alle casse di espansione programmate in modo errato, e darà come sempre la colpa agli ingegneri da loro nominati, dicendo che hanno sbagliato, che l’idea era buona ma il progetto fatto male. Ricordiamo che anche chi ha progettato la diga del Vajont era un ingegnere che tranquillizzava la popolazione”.
 

 


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