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29 marzo 2024

Spacciavano la cocaina sui barchini in centro a Venezia

Operazione antidroga in città questa mattina: la Polizia ha arrestato 13 persone

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Polizia a Venezia

VENEZIA - Sono 13 le persone arrestate oggi dalla Polizia a Venezia perché coinvolte in un traffico di cocaina destinato alla città lagunare.

Si tratta di cittadini albanesi, molti dei quali lavoravano nel centro storico, e che in questo modo sfruttavano la copertura di una attività lecita per muoversi con disinvoltura nei canali veneziani.

Gli uomini della Questura hanno anche sequestrato un quantitativo di cocaina. Si tratterebbe di gruppo criminale che aveva una struttura piramidale, suddivisa per compiti e livelli di responsabilità ben precisi.

Portavano in giro la droga con i barchini nel centro storico lagunare, dosi di cocaina e marijuana che venivano consegnate nei luoghi prestabiliti e a domicilio. Pusher residenti nella Venezia d'acqua, veneziani e non solo, che però erano solo l'ultimo gradino di un giro si spaccio che agiva su tre diversi livelli. Da queste prime segnalazioni e dai primi spacciatori la Squadra Mobile della Questura di Venezia ha iniziato ad investigare ad ampio raggio e stamane alle prime luci dell'alba, è scattata l'importante operazione antidroga.

Le indagini sono durate un anno, dirette dalla Procura Distrettuale Antimafia di Venezia e hanno permesso di acquisire gravi indizi di colpevolezza su un gruppo organizzato che gestiva il traffico e lo spaccio di cocaina destinata al centro storico della città lagunare e non solo, anche a Mestre e Marghera.

Nel corso dell'operazione sono state arrestate 13 persone, e altre tre non sono state per ora rintracciate. Sequestrati 3 chilogrammi di cocaina con un grado di purezza 80% (molto alto) e un chilo e mezzo di marijuana.

Secondo quanto emerso dalle indagini l'associazione era dotata di strutture logistiche rigorosamente dedicate alla distribuzione di droga (appartamenti, autovetture, mezzi di comunicazione).

Anche la rete di soggetti, sia pure in termini di gravi indizi di colpevolezza, sembrerebbe avere una struttura solida, "piramidale" ed organizzata, suddivisa per compiti e tre 'livelli'.

Al vertice c'erano gli spacciatori albanesi, sorta di 'boss', al secondo livello gli intermediari di origine perlopiù albanese, al gradino più basso gli spacciatori italiani, tra i quali i veneziani, che prendevano appuntamenti con i clienti e consegnavano la droga. Spacciatori di età compresa tra i 25 e i 38 anni e alcuni con lavori insospettabili, come operai, commercianti e professionisti che spacciavano anche in piena zona rossa e durante il lockdown.

E per contattare i vertici del gruppo, gli intermediari cambiavano le schede telefoniche.

Un flusso di droga notevole quella che arrivava nel centro storico veneziano e nella terraferma, con collegamenti anche da Milano.

Un paio di chili di cocaina al mese secondo quanto gli investigatori hanno potuto quantificare. Delle 16 persone per le quali sono state emesse complessivamente le ordinanze, a 9 viene contestata l'associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti.
 

 



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