A Treviso torna lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni”
Appeso oggi in municipio a Cà Sugana, nel 2018 la stessa amministrazione lo aveva rimosso da palazzo dei Trecento
| Isabella Loschi |
TREVISO - A cinque anni dalla scomparsa di Giulio Regeni, Treviso riappende lo striscione giallo per chiedere “Verità per Giulio”.
Dopo l’ultimo appello del sindaco Mario Conte, a nome del consiglio comunale, con una lettera indirizzata al Ministero degli Esteri, affinché si continui a vigilare sull’accertamento della responsabilità sulla morte del ricercatore universitario, barbaramente ucciso al Cairo il 25 gennaio 2016; i sit-in ogni secondo martedì del mese di Amnesty International, sotto palazzo dei Trecento, per chiedere al Comune di riappendere anche a Treviso lo striscione giallo simbolo della campagna; ma soprattutto dopo che la stessa giunta Conte aveva deciso di levare lo striscione dalla facciata dei Trecento all’inizio del mandato, ora Conte ritorna sui propri passi.
Questa mattina lo striscione giallo è apparso sopra la porta d’ingresso di Cà Sugana, sede del comune. “Al quinto anno dalla morte di Giulio Regeni non è ancora stata fatta chiarezza sul caso e la ricerca delle verità è ancora lontana. Per questo, dopo un confronto con la maggioranza, abbiamo deciso di esporre per 30 giorni fuori dal municipio lo striscione giallo che chiede “verità”. Crediamo che la verità vada sempre ricercata nel rispetto soprattutto della famiglia”.
Soddisfatto il capogruppo del Pd, Stefano Pelloni, che proprio nel corso dell’ultimo consiglio comunale aveva chiesto all’amministrazione di riappendere lo striscione: “E’ saggio ammettere e correggere i propri errori. Ora però l’amministrazione sia coraggiosa fino in fondo e non si fermi all’esposizione dello striscione solo per trenta giorni, ma lo lasci esposto in modo permanente, almeno fino a quando non avremo verità e giustizia”.