"Periodo nero per il commercio ambulante, cali anche del 70%"
Momento molto complicato per chi lavora nei mercati. "Guadagni in picchiata, molti di noi hanno chiuso".
| Angelo Giordano |
MOTTA DI LIVENZA «il commercio sta soffrendo parecchio in questo periodo di festività tra zona arancione e zona rossa. Le perdite sono ingenti, nell’ordine anche del 70%».
Adriano Strenghetto (foto sotto) è commerciante di abbigliamento intimo, lavora da anni nei principali mercati della zona.
«Per noi questo è un momento durissimo. Per fortuna siamo usciti dalla zona e noi ambulanti non alimentari possiamo lavorare. Ma la situazione è grave.
Per poter aprire abbiamo il mercato perimetrato con nastri bianchi e rossi. In più noi ambulanti a Motta ci auto tassiamo di 1,5 euro a banco per poter pagare chi segue la sicurezza. Abbiamo un paio di persone che verificano eventuali assembramenti».
Il lavoro com’è?
«Il continuo passare da zona arancione a zona rossa non aiuta. Se siamo in arancione noi ambulanti dei non alimentari possiamo lavorare, altrimenti no. Inoltrei sono tanti clienti magari anche anziani, che hanno paura ad uscire di casa».
Dunque?
A volte si tratta di un blocco psicologico. Alcuni ambulanti hanno chiuso la propria attività, mentre altri non lavorano più in determinati mercati, Motta compresa, perchè non c’è abbastanza clientela per poter stare a galla».
Che fare?
«Chiederemo entro fine anno la restituzione della Tosap 2020, visto che la legge lo consente. Poi pensiamo a costituirci in associazione vera e propria per una maggior tutela e per la possibilità di avere aiuti concreti. Perchè questo 2020 anche per il nostro settore è stato tremendo».