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29 marzo 2024

Treviso

Il disinfettante che abbatte il coronavirus? Lo ha inventato un'azienda trevigiana

La Biodisin ha inventato un prodotto chimico che abbatte il virus, oltre ad un 'robottino' per sanificare spazi prima e durante l'uso

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Il disinfettante che abbatte il coronavirus? Lo ha inventato un'azienda trevigiana

TREVISO - Oggi sono le aree sterilizzate per difendersi dal Coronavirus, domani potrebbe esserci il rischio di bloccare possibili attacchi batteriologici; intanto sta per essere ultimata la cittadella anti guerra biochimica allo Spallanzani di Roma. E tutto parla italiano.

 

E', infatti, un' impresa di Treviso, la Biodisin che ha portato avanti tutto questo e ha anche inventato un prodotto chimico che abbatte il virus, oltre ad un 'robottino' per sanificare spazi prima e durante l'uso. L'azienda sta concludendo, per conto di Palazzo Chigi, la cittadella anti guerra biochimica allo Spallanzani di Roma.

 

Un edificio con laboratori e posti letto dove isolare e curare persone colpite da virus o batteri di cui non si conosce la natura e quindi la cura. Una struttura militare - nome in codice Bls4 - che è tra le tre in realizzazione in Europa e tra le otto di tutto il mondo.

 

"L'efficacia del nostro lavoro - dice l'amministratore unico dell'azienda, Roberto Franzoi - è che il prodotto disinfettante contro il Coronavirus (ma anche di contrasto ad altri elementi patogeni come Sars, Aviaria, Peste Suina, Ebola per i quali è già stato usato) una volta espanso nell'aria si attiva all'istante e moltiplica i propri effetti perché anziché appoggiarsi al suolo galleggia nell'aria rimbalzando e facendo si che le 'micele', le gocce che lo compongono, si frantumino moltiplicando nel tempo l'effetto distruttivo degli agenti nocivi".

 

La Biodisin è stata con il suo prodotto la prima a sanare aree colpite dall'Ebola per poi sviluppare la propria ricerca e potenziare prodotti e strumenti che in Italia sono utilizzati in 140 ospedali. In pratica, per contrastare il contagio da virus e batteri con il Polidisin e il 'robottino' - un gioiellino da 35mila euro - che evita all'uomo di esporsi, si possono bonificare e rendere praticabili aeroporti, stazioni ferroviarie, metropolitane o palestre, luoghi ad alta presenza di persone e ad alto rischio di trasmissione infettiva oltre che, come fatto per il Bls4, i luoghi deputati allo studio di virus e batteri rendendoli sicuri per gli operatori. Tra le curiosità - come ha spiegato Franzoi - il fatto che ricercatori e tecnici siano tutti italiani, dagli ingegneri ai biochimici, e che le componenti siano tutte Made in Italy, per avere la certezza della qualità del risultato che al momento "è indiscusso", conclude.

 


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