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28 marzo 2024

Montebelluna

L’Ulss smentisce il Pd montebellunese

I mediatori linguistici restano e il servizio non sarà solo telefonico come affermato dal Pd

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

L’Ulss smentisce il Pd montebellunese

MONTEBELLUNA – “Il Pd ha preso un abbaglio”: l’Ulss smentisce che il servizio di mediazione linguistica culturale diventi telefonico anzi conferma gli alti standard e annuncia che il personale resterà quello attuale, come previsto dall’intesa con la società che ha vinto l’appalto. Quindi nessun cambiamento o ridimensionamento del servizio a Montebelluna o in altre sedi dell’azienda sanitaria. Il Distretto di Asolo ha quindi diramata una nota sulla questione per fugare dubbi sulla gestione della mediazione linguistica culturale.

“La direzione amministrativa del Distretto Asolo sottolinea che con atto n. 1199 del 24/10/2019 è stato aggiudicato il servizio di mediazione linguistico-culturale per l'Azienda ULSS n. 2 Marca trevigiana, per il periodo di 24 mesi, alla società AES srl di Roma. Nelle more della stipula del contratto e dell'avvio del servizio, le attività verranno garantire dagli attuali affidatari… Il nuovo servizio, che non è ovviamente telefonico, si pone l'obiettivo di confrontarsi efficacemente con la nuova e disomogenea realtà della multietnicità e di dare risposte adeguate alle nuove esigenze sociali, per realizzare a tutti gli effetti una politica di integrazione, in un ambito così particolare e delicato come il bisogno di salute e di cura socio-sanitaria“.

“Si tratta di un Servizio che mette a disposizione per tutto il territorio e i servizi dell'Azienda Sanitaria mediatori linguistico-culturali, che si pongono come figura “ponte” fra gli utenti stranieri e gli operatori socio-sanitari, per favorire la comunicazione e il raccordo tra soggetti di culture diverse. È un servizio che può essere attivato da operatori dell'Azienda e che prevede il contatto diretto “de visu” tra utente e operatore“. Quindi entrando nello spcifico della questione telefonica che ha indotto il gruppo consiliare montebellunese a temere il peggio, il Distretto precisa.

“Il servizio telefonico di mediazione linguistica è assegnato ad altra ditta ed è stato pensato a supporto di “de visu” e per le emergenze. I mediatori che operano all'interno del Servizio sono specificamente preparati non solo per tradurre la terminologia utilizzata dai medici e dagli operatori socio-sanitari nei colloqui con gli utenti, ma anche per affrontare situazioni particolarmente delicate che si possono venire a creare, collaborando quando necessario con il servizio sociale o con gli operatori socio-sanitari del territorio anche in ambito di tutela dei minori“.

“L'Azienda Sanitaria ha ben tenuto presente che si tratta di un appalto avente per oggetto delle attività sulle quali è molto sensibile, tant'è che per l'aggiudicazione sono stati previsti 70 punti per la qualità e 30 punti per il prezzo. Si precisa, altresì, che la Ditta aggiudicataria ha ottenuto il punteggio qualità più elevato. Inoltre, il presente appalto non riguarda la mediazione nelle scuole. L'azienda comunque vigilerà nei tempi e nei modi dovuti per verificare che il servizio risponda concretamente ai desiderata ed agli obblighi contrattuali siglati con la nuova realtà”.

 


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