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28 marzo 2024

Treviso

Edifici e capannoni vuoti, nella Marca sono 10mila

La ricerca di Confartigianato:"La riconversione e il riutilizzo di questo patrimonio potrebbe portare alla creazione di un indotto pari a 7,9 miliardi"

| Isabella Loschi |

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 capannoni vuoti

TREVISO - In Veneto ci sono quasi 45 mila edifici inutilizzati, residenziali e non, pari al 3.7% del totale regionale, di cui 8.076 in provincia di Treviso. In Veneto ci sono 92 mila capannoni di cui 17.053 a Treviso, pari al 19%. Tra questi 10.610 sono quelli dismessi (12% del totale dei capannoni), 1.940 quelli trevigiani, pari al 18% del monte complessivo regionale.

Su questi si è focalizzata l’indagine di Confartigianato Imprese Veneto, in collaborazione con Iuav e Regione Veneto e realizzata da Smart Land, che distingue tra quelli inutilizzabili (da rottamare), ben 4.570 (un 43 % che si trova in mediocri o pessime condizioni di conservazione e ad oggi non sono utilizzabili, pari ad una superficie di poco inferiore a 12 milioni di metri quadrati abbandonati, una perdita di valore non solo economica ma anche di qualità del territorio e del paesaggio) e quelli utilizzabili. Questi rappresentano il 57% dei capannoni dismessi e sono ulteriormente suddivisibili tra quelli, 3.155 (30% del dismesso) che sono sul mercato (in vendita o affitto) ed i 2.885 (27% del dismesso) che non sono immessi sul mercato.

Del 57% di fabbricati dismessi, 3.155 possono essere oggetto di agevolazioni per la riconversione e trasformazione ad esempio mediante cambi di destinazione d’uso, riduzione degli oneri, sostegno al frazionamento, sostegno ad affitti agevolati. 2.885 possono avere riutilizzi alternativi come: leasing del lastrico solare, incentivi agli usi temporanei degli spazi.
In totale, è di un miliardo e 200 milioni di euro il valore stimato del patrimonio industriale dismesso del Veneto, al quale sommare altri 2,7 miliardi di valore dei capannoni disponibili sul mercato ma non utilizzati, per un totale patrimoniale sulla carta di 3,9 miliardi di risorse non utilizzate ed esposte a una continua perdita di valore.

“La riconversione e il riutilizzo di questo patrimonio – spiega Vendemiano Sartor, presidente di Confartigianato Imprese Marca Trevigiana -  riqualificandolo e intervenendo con azioni ad hoc, potrebbe portare alla creazione di un indotto pari a 7,9 miliardi. Un ottimo motivo per impegnarsi  tutti per migliorare la qualità delle aree industriali, soprattutto in collaborazione con gli Enti locali. Anche la demolizione dei manufatti irrecuperabili e il recupero globale di aree abbandonate è un valore attraverso, ad esempio, le potenzialità della legge regionale 11 del 2004 sui crediti edilizi, con recupero di suolo e “trasferimento” della volumetria demolita in altri luoghi, così da ridurre la perdita di valore dei manufatti esistenti e renderli commerciabili”.

 


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