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25 aprile 2024

Italia

No Vax nelle chat: "Facciamo saltare i camion delle tv"

Secondo quanto riferito in questura a Milano, "per la stampa, ritenuta asservita al regime, avevano un vero e proprio odio"

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foto d'archivio

MILANO - "Quando andremo a Roma i primi" da aggredire "sono i giornalisti".

Lo affermavano in chat gli 8 No Vax coinvolti nell'operazione di oggi della Polizia di Stato invitando a "usare le molotov" (che non risulta possedessero) per "far saltare i furgoni delle tv".

Secondo quanto riferito in questura a Milano, "per la stampa, ritenuta asservita al regime, avevano un vero e proprio odio".

Nella chat, da cui emergono le direttive in vista della manifestazione a Roma, i No Vax hanno preso di mira "i giornalisti, i media saranno i primi ad andarsene. - si legge nel testo agli atti dell'indagine della Procura di Milano -. Se in lontananza nascosti vedete i furgoni delle tv private o pubbliche, dategli fuoco....una molotov... dategli fuoco. Ok ragazzi non voglio vedere giornalisti.... - prosegue il messaggio - avete capito anche il perché non li voglio vedere? Eh?... Perchè...quanta gente hanno fatto fuori...quanta gente ragazzi. Quanti dei nostri vecchi hanno fatto fuori". 

LE INDAGINI

Il gruppo di No Vax indagati oggi nel corso di un'operazione della Polizia di Stato è composto da persone quasi tutte 50enni, che si proclamavano fieramente non vaccinate, senza precedenti di rilievo, e che non si sarebbero mai fatte notare per qualche intemperanza in precedenti manifestazioni di protesta.

E' questo il profilo fornito della Digos degli otto coinvolti, 5 uomini e 3 donne (e non il contrario, come riferito sulle prime), 7 dei quali tra i 43 e i 56 anni, e uno di 33 anni. Due di questi sono residenti in provincia di Milano, due in quella di Roma, 1 in quella di Bergamo (di 33 anni), 1 in quella di Reggio Emilia, 1 in quella di Venezia e 1 in quella di Padova. I principali amministratori del Gruppo Telegram erano un milanese di 46 anni, e una donna romana di 43.

Quello di Bergamo, in particolare, aveva due fucili e una pistola regolarmente denunciati, con un permesso di detenzione per uso sportivo (ma un numero di munizioni superiore al consentito, ed è stato denunciato), mentre a casa di quello di Reggio Emilia sono stati sequestrati una spada Katana, un manganello e degli spray al peperoncino. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati anche anche due tirapugni. L'unica ad avere una sorta di ideologia politica era una donna residente in provincia di Venezia, che in passato era stata vicina ad ambienti indipendentisti dei 'Serenissimi'.

 


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