NO ALLE APERTURE DOMENICALI
"La Chiesa è dalla nostra parte"
TREVISO - I saldi sono finiti, passando un po' inosservati. Gli addetti ai lavori non sono troppo soddisfatti. Nonostante molti trevigiani abbiano passato le ferie nel centro storico, dentro e fuori i negozi. Nonstante le attività commerciali fossero aperte ogni domenica.
Ed è proprio sulle aperture domenicali che continuano ad accanirsi commessi e commesse. La prossima protesta contro la liberalizzazione degli orari lavorativi è in programma per domenica 7 ottobre. Quel giorno, però, le comesse saranno al lavoro. A manifestare ci andranno i parenti che, in fondo, sono quelli che traggono maggior svantaggio da queste aperture festive.
A lanciare l'iniziativa Tiziana D'Andrea "mamma commessa incavolata per le aperture selvagge domenicali", come si descrive sul web. A maggio, sulla pagina del Movimento 5 Stelle, aveva dichiarato la sua rabbia nei confronti del sistema politico, e la sua intenzione di licenziarsi poichè "lavorare la domenica distrugge la famiglia".
Cosa che poi ha fatto. Disoccupata per scelta, Tiziana, vuole fare qualcosa per cambiare il sistema. Ne sente la necessità. E così ha proposto la manifestazione "Parenti Domenica No Grazie", per far sì che tutti coloro che, come lei, non concepiscono che il lavoro possa distruggere le famiglie, si facciano avanti. E mostrino di essere in tanti.
Oltre ai parenti, gli alleati di Tiziana sono Facebook e la Chiesa. Il social network, infatti, le permette la comunicazione ad ampio raggio, la diffusione di un messaggio per lei vitale. Mentre la Chiesa, è dalla sua parte per precetto, in quanto "Dio il settimo giorno si riposò".