"No al park Vittoria", De Nardi lancia la petizione online
Oltre 700 le firme raccolte in due giorni: "Faremo tutto il possibile per fermare questo irrimediabile delitto ai danni della città"
| Isabella Loschi |

TREVISO - Contro la realizzazione del discusso e criticato park interrato in piazza Vittoria a Treviso, arriva la raccolta firme online. A lanciare la petizione sulla piattaforma change.org è il consigliere comunale di opposizione Giorgio De Nardi. “Chiedo che questo progetto venga cancellato per sostituirlo con dei parcheggi multipiano attorno al centro per intercettare le auto prima dell'ingresso in città, potenziando parcheggi a raso già esistenti ad esempio nelle aree ex Macello dietro allo Stadio Tenni (subito) e attorno alla stazione dei treni (previo accordo con RFI) - si legge nel testo della petizione - Queste modifiche ridurrebbero notevolmente il traffico attorno e dentro la città e contribuirebbero a migliorare la qualità dell'aria per tutti i residenti a Treviso”. "Firmate questa petizione per sostenere una soluzione più sostenibile e rispettosa dell'ambiente al problema del traffico e dell'inquinamento nella nostra amata città”. In solo due giorni sono state raccolte oltre 700 sottoscrizioni.
A sostenere la petizione di De Nardi contro il progetto della giunta Conte anche Coalizione Civica per Treviso: “Firmiamo e sosteniamo la petizione di Giorgio De Nardi contro il park interrato in piazza Vittoria. La contrarietà di numerosi cittadini, anche elettori di Conte, si è espresso con l’apertura di una pagina Facebook che continua a raccogliere le tante motivazioni a sostegno del “no” a questo progetto la cui realizzazione finirà per portare solo nuovo traffico in centro, oltre a incidere profondamente su un’area del centro storico delicata sotto molti punti di vista: idrogeologico, archeologico, economico e sociale”, sottolinea Gigi Calesso La seconda iniziativa è quella presa da Giorgio De Nardi che ha aperto una petizione su Change: chiediamo, quindi, alle trevigiane e ai trevigiani di sottoscrivere la petizione e di contribuire a diffonderla come primo passo per una mobilitazione che speriamo possa essere molto ampia contro un progetto di cui non condividiamo le motivazioni e che riteniamo sia dannoso per la vivibilità del centro storico e per l’ambiente”. “Nel frattempo continuiamo a lavorare per verificare la possibilità di arrivare a un referendum cittadino “autogestito” nel caso, quanto mai probabile, che l’amministrazione comunale, come ha già detto il sindaco, rifiuti di organizzare una consultazione “ufficiale” sulla questione”.
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