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29 marzo 2024

Castelfranco

Nicola Zambon, allievo dello Steffani, debutterà a Genova nei panni del donizettiano Belcore

Il giovane baritono è stato scelto tra oltre 250 candidati per far parte dell'Accademia di alto perfezionamento del capoluogo ligure.

| Leonardo Sernagiotto |

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Nicola Zambon, giovane baritono

CASTELFRANCO - «Non è cosa sorprendente; son galante, son sergente» canta un baldanzoso Belcore ne “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti. E presto il focoso sergente avrà la voce di Nicola Zambon, giovane baritono studente del Conservatorio di musica “Agostino Steffani”, che debutterà a giugno presso il teatro “Carlo Felice” di Genova.

Il teatro genovese, che tra l’altro vide nel 1828 la prima assoluta di Alina, regina di Golconda, altra opera donizettiana, ospiterà il primo dei due appuntamenti (il secondo è agli Arcimboldi di Milano a settembre) dell’Accademia di alto perfezionamento diretta da Francesco Mieli. L’accademia, finalizzata all’inserimento professionale dei cantanti lirici, ha selezionato tra oltre 250 aspiranti 13 cantanti lirici (tra cui Nicola), provenienti da tutta Italia e anche dall’estero, che avranno così l’opportunità di consolidare e perfezionare i diversi aspetti vocali, musicali e teatrali che occorrono al moderno cantante d’opera, grazie alla guida di artisti di livello internazionale.

Per Nicola Zambon, nato a Thiene 23 anni fa e allievo a Castelfranco di Enrico Rinaldo e Romilda Beraldo, un’importante affermazione arrivata in tempo di pandemia: «Una grandissima e insperata soddisfazione poter debuttare il ruolo di Belcore a Genova sotto la guida di un team di insegnanti di alto profilo coordinati da Francesco Meli".

Anche i vertici del Conservatorio Steffani esprimono la grande soddisfazione dell'istituto. «Dopo il podio di Massimiliano Grotto in Germania e il secondo posto di Francesca Michielin a Sanremo, arriva questo importante e prestigioso debutto» commentano congiuntamente Nicola Claudio e Stefano Canazza, rispettivamente presidente e direttore dello Steffani. «Il Conservatorio non si è mai fermato durante la pandemia. Il costante supporto ai nostri allievi è alla base di questi grandi risultati, che nascono senza dubbio dal talento e dall'impegno personale, ma sono corroborati dall'avere un'istituzione di supporto che non si è mai risparmiata».

 


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Leonardo Sernagiotto

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