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29 marzo 2024

Cronaca

Neve di primavera e temporali, danni in campagna

Floriano Zambon, presidente dell'Associazione nazionale Città del Vino: “Vendemmia a rischio”

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Neve di primavera e temporali, danni in campagna

ITALIA - Nevica ancora in questa primavera di semi lockdown che assomiglia più all'autunno, con nuove allerta per piogge e temporali e temperature non certo miti. E con le previsioni che vedono un vortice ciclonico sulle regioni settentrionali e tempo cattivo fino al Lazio, con il resto dell'Italia che si salva in parte a causa, però, dei forti venti di scirocco, che almeno alzano le temperature. Atteso anche un peggioramento su Veneto e Friuli Venezia Giulia, con neve fin nell'entroterra di Savona e Genova, mentre per avere il ritorno del bel tempo bisognerà aspettare almeno mercoledì.

 

E le gelate e il maltempo stanno provocando seri danni in campagna, in particolare con l'allarme di una "vendemmia a rischio" lanciato dall'Associazione Nazionale Città del Vino alle Regioni e al Governo: "Attivare subito lo stato di calamità laddove è richiesto e prevedere sostegni adeguati alle aziende vitivinicole", scrivono in un appello, ricordando che nelle nottate tra martedì 6 e giovedì 9 aprile un'ondata di freddo proveniente dal Nord Europa si è abbattuta sull'Italia ha gelato i germogli delle viti e anche di molte altre produzioni da frutto". Secondo la Coldiretti, in molti territori sono state praticamente dimezzate le fioriture dalle albicocche alle pesche, dalle fragole ai kiwi fino agli ortaggi.

 

Visto il calo repentino sotto zero delle temperature, in molti casi i viticoltori hanno acceso i fuochi tra le vigne per limitare i danni: così, anche nel territorio senese dedicato alla produzione del Brunello, dove il costo di un ettaro ha valori proibitivi, diversi produttori si sono adoperati per scaldare l'aria bruciando grandi rotoli di paglia posizionati nei vigneti. L'obiettivo, ha spiegato il Consorzio che tutela uno dei vini più famosi al mondo, "è generare fumo e calore a bassa altezza bruciando lentamente la paglia bagnata. Il risultato visivo è suggestivo con i falò che illuminano la notta, mentre quello sui vigneti lo si scoprirà tra qualche giorno".

 

"Queste gelate tardive - afferma Floriano Zambon, presidente dell'Associazione nazionale Città del Vino - danneggiano pesantemente la nostra viticoltura, oltre tutto in un momento così particolare determinato dalla crisi provocata dalla pandemia del coronavirus. Ora che l'arrivo della bella stagione faceva presagire la ripresa di molte attività, tra queste anche il turismo del vino, giunge questa ulteriore difficoltà a mettere in discussione i redditi di molte aziende e a repentaglio la prossima vendemmia".

 


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