Nel bosco, le armi della Mala del Brenta
Un fucile, un revolver e un mistero
CAPPELLA MAGGIORE - Le armi della Mala del Brenta, a Cappella Maggiore. Un ritrovamento che ha i colori del giallo, quello fatto da un cacciatore della zona. Tra i colli che separano Cappella da Fregona e Sarmede, durante un battuta venatoria cane e padrone si sono imbattuti in un sacco. Il fiuto dell'animale e la curiosità dell'uomo hanno riportato alla luce armi sepolte. Volontariamente nascoste.
La segnalazione è arrivata al commissariato di Polizia di Conegliano. All'interno del sacco, c'erano un fucile da caccia, modificato, capace di abbattere un cinghiale, ma anche di distruggere un mezzo pesante, un revolver e 7 proiettili. Secondo gli agenti che hanno esaminati i pezzi nel dettaglio, le armi sarebbero appartenute alla Mala del Brenta.
Il modo in cui sono state modificate, e nascoste, riporta al criminoso modo di agire della banda di ispirazione mafiosa di Felice Maniero. Come, e perché, quelle potentissime armi siano state sepolte lì, resta un mistero.