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28 marzo 2024

Esteri

Nel 2021 l'Europa ha registrato l'estate più calda di sempre

Copernicus Climate Change Service pubblica oggi il suo report annuale European State of the Climate

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Nel 2021 l'Europa ha registrato l'estate più calda di sempre

MONDO - Nel 2021 l’Europa ha vissuto l’estate più calda mai registrata, con alluvioni intense in Europa occidentale e condizioni di siccità nel Mediterraneo. Copernicus Climate Change Service (C3S), implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto della Commissione Europea, pubblica oggi, in occasione della Giornata della Terra, la quinta dedizione del suo report annuale European State of the Climate 2021 (Esotc 2021). Il report di approfondimento fornisce indicatori chiave, insight e analisi esaustive sulle condizioni climatiche nel 2021 con un focus sull'Europa e sull'Artico.

 

Il report conferma che a livello globale gli ultimi sette anni sono stati i più caldi mai registrati, con il 2021 classificato tra il quinto e il settimo anno più caldo; la temperatura superficiale marina media a livello globale per il 2021 è stata la sesta o settima più elevata dal 1850. Tuttavia, si osserva un evidente aumento delle temperature dell'aria superficiale globale, pari a 1.1 e 1.2°C rispetto ai livelli preindustriali, sia sulla terraferma che sulla superficie del mare. Nel 2021, gli episodi di La Niña a inizio e fine anno hanno determinato temperature superficiali marine inferiori a livello globale, se paragonate a quelle degli ultimi anni e ciò ha avuto un impatto anche sulle temperature superficiali dell’aria su terraferma e oceano. Globalmente, il livello del mare ha continuato a crescere durante il 2021 con un aumento totale di circa 9 cm dal 1993. Gli ultimi dati confermati risalenti alla fine del 2020, evidenziano che le calotte glaciali della Groenlandia e dell'Antartide hanno continuato a subire una perdita di massa. Per l'Artico, si registra la quarta più elevata quantità di emissioni di carbonio provocata da incendi dal 2003, provenienti per lo più dalla Siberia orientale, seppur nettamente inferiore ai livelli da record registrati nel 2020.

 

L'Europa - rilevano gli esperti - ha registrato un anno di contrasti: sebbene nel 2021 le temperature superficiali annuali dell'aria siano state solo di circa 0.2°C superiori alla media 1991-2020, non rientrando quindi nei 10 anni più caldi mai registrati, le temperature superficiali marine annuali in alcune aree del Baltico e del Mediterraneo, sono state le più alte almeno sin dal 1993. La primavera europea è stata più fresca della media, con alcune zone dell'Europa che hanno registrato un inizio anticipato seguito da un successivo episodio di gelo, con conseguenze per l’agricoltura. Diversamente, il periodo estivo ha registrato temperature da record (l'Europa ha registrato l'estate più calda di sempre, con una temperatura di 1.0°C superiore alla media 1991-2020), nonché ondate di calore intense e durature e un episodio alluvionale di portata eccezionale. A giugno e luglio, anche le temperature superficiali marine sono state particolarmente elevate, con zone del Baltico che hanno registrato un aumento di più di 5°C rispetto alla media. Per Carlo Buontempo, Director di Copernicus Climate Change Service (C3S), "il 2021 è stato un anno di estremi, tra cui l'estate più calda d'Europa, le ondate di calore nel Mediterraneo, le alluvioni e l’assenza di venti in Europa occidentale. Ciò dimostra che la comprensione di episodi meteorologici e climatici estremi assume un'importanza sempre maggiore per i settori chiave della società. Informazioni accurate rispetto alla situazione climatica sono più che mai fondamentali per supportarci nel prendere decisioni informate”. “Questi dati climatici, completi e disponibili gratuitamente, sono essenziali per raggiungere le ambizioni climatiche europee del Green Deal e Net Zero. Esperti scientifici come Ipcc hanno allertato rispetto alla mancanza di tempo necessaria per contenere il riscaldamento globale a 1.5°C. Questo report sottolinea l'urgente necessità di agire poiché eventi estremi legati al clima si stanno già verificando in Europa”, avverte Mauro Facchini, Head of Earth Observation presso il Directorate General for Defence Industry and Space della Commissione Europea.

 


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