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09 novembre 2024

Cronaca

Nei piani della Russia l'attacco ai territori Nato? Gli 007: "Putin vuole costruire nuovo ordine mondiale"

Cosa dice il capo dei servizi segreti esteri della Germania, Bruno Kahl

| AdnKronos |

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Vladimir Putin

RUSSIA - La Russia sarà in grado di attaccare il territorio della Nato entro il 2030. Lo ha sostenuto il capo dei servizi segreti esteri della Germania Bruno Kahl intervenendo in Parlamento a Berlino. ''Le forze armate russe saranno in grado di sferrare un attacco alla Nato al più tardi entro la fine di questo decennio'', ha detto in audizione al Bundestag. ''Il Cremlino considera l'Occidente, Germania compresa, come un nemico'', ha aggiunto Kahl citato dalla Dpa. L'obiettivo del presidente russo Vladimir Putin, ha aggiunto, non è diretto solo alla conquista dell'Ucraina, ma alla "costruzione di un nuovo ordine mondiale". Sottolineando che ''i servizi segreti russi agiscono senza scrupoli'', Kahl ha detto che ''un peggioramento della situazione è tutt'altro che improbabile''. Il Cremlino ha intanto avvertito che le esercitazioni nucleari della Nato nel Regno Unito e nel Mare del Nord porteranno solo ad “un'ulteriore escalation di tensione", in una fase già molto delicata nei rapporti diplomatici tra Mosca e il blocco atlantico. “Nel contesto della 'guerra calda' che si sta combattendo nel quadro del conflitto ucraino, queste esercitazioni, ovviamente, non portano ad altro che a un'ulteriore escalation della tensione”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ai giornalisti, secondo l'agenzia di stampa russa Tass.

Il nuovo segretario generale della Nato, Mark Rutte, ha annunciato alla fine della scorsa settimana che le manovre annuali - note come Steadfast Noon - sarebbero iniziate da oggi con la partecipazione di 60 aerei e circa 2.000 militari. “In un mondo incerto, è fondamentale mettere alla prova la nostra difesa”, ha affermato.

Nuove sanzioni alla Russia

L'Europa dal canto suo agisce aumentando le sanzioni. Oggi il Consiglio Ue dà il via libera a misure restrittive nei confronti di sette persone e sette entità, ritenute responsabili di aver consegnato missili e droni iraniani alla Russia: la designazione include individui ed entità che avrebbero sviluppato e trasferito droni, missili e tecnologia correlata alla Russia a sostegno della guerra di aggressione contro l'Ucraina e a gruppi armati ed entità che minano la pace e la sicurezza in Medio Oriente e nella regione del Mar Rosso.

L'elenco comprende tre compagnie aeree iraniane (Saha Airlines, Mahan Air e Iran Air) e due società fornitrici. Sono ritenute responsabili del trasferimento e della fornitura, attraverso reti di approvvigionamento transnazionali, di droni di fabbricazione iraniana e relativi componenti e tecnologie a Mosca. Vengono 'listate' anche due società coinvolte nella produzione di propellente utilizzato per il lancio di razzi e missili.

Inoltre, il Consiglio ha deciso di imporre misure restrittive al viceministro della Difesa iraniano, Seyed Hamzeh Ghalandari, ad alti funzionari della Forza Qods del Corpo delle guardie rivoluzionarie islamiche (Irgc-Qf, i Pasdaran), al quartier generale centrale dell'Irgc Khatam al-Anbiya e alla Forza aerospaziale dell'Irgc Division, nonché ai direttori generali delle società Iran Aircraft Manufacturing Industries (Hesa) e Aerospace Industries Organization (Aio). Le persone fisiche e giuridiche sanzionate si vedono congelare i beni eventualmente detenuti nell'Ue; a chi opera nell'Ue è fatto divieto di finanziarle. Alle persone fisiche si applica anche un divieto di viaggiare nell'Unione.

Sempre in tema sanzioni, a margine del Consiglio Affari Esteri a Lussemburgo, è arrivata la denuncia della ministra degli Esteri lettone Baiba Braze. "Purtroppo al nostro confine" con la Russia, ha detto, "che è anche confine esterno dell'Ue e della Nato, vediamo molte imprese che esportano merci verso la Russia che non sono necessariamente in linea con le sanzioni" imposte dall'Ue dopo l'inizio dell'invasione dell'Ucraina.

Nella bozza delle conclusioni del Consiglio europeo, datata 10 ottobre, si legge che gli asset della Banca centrale russa congelati nell'Ue dopo l'invasione dell'Ucraina "dovrebbero rimanere immobilizzati finché la Russia non cesserà la sua guerra di aggressione e non l'avrà ricompensata per i danni provocati da questa guerra".La durata del congelamento degli asset è cruciale per assicurare la copertura del programma di aiuti a Kiev da 35 miliardi di euro annunciato recentemente dalla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, varato nell'ambito degli impegni presi dal G7 l'estate scorsa. La Casa Bianca ha chiesto all'Ue, che custodisce una parte preponderante degli asset di Mosca, di estendere la durata del congelamento da 6 a 36 mesi, per poter partecipare al programma senza dover passare dal Congresso; l'estensione è stata bloccata dall'Ungheria, che ha posto il veto.


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