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29 marzo 2024

Treviso

Per Natale il Vescovo augura ai Sindaci di diventare prudenti ma creativi

Tradizionale scambio degli auguri con gli amministratori locali. Mario Conte ha donato a mons. Tomasi un pallone da rugby: "Per fare meta bisogna passare la palla a chi sta indietro"

| Roberto Grigoletto |

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| Roberto Grigoletto |

Il Vescovo e il Sindaco di Treviso al tradizionale scambio degli auguri natalizi

TREVISO - Prudenti e creativi. Li vorrebbe così il vescovo Michele i sindaci e gli amministratori locali. Ieri sera, al tradizionale incontro per lo scambio degli auguri (ma in seminario e non in vescovado, per garantire un maggiore distanziamento sociale), mons. Tomasi ha citato il filosofo Tommaso d’Aquino: “La prudenza è la virtù che guida al raggiungimento del bene possibile nelle circostanze date”, per poi elencare quelle che dovrebbero essere le virtù del politico: la memoria; la fedeltà alla storia, che significa radicamento in un percorso di vita personale e comunitario; la docilità; l’apertura all’ascolto, la disponibilità al dialogo; l’interesse per le esperienze altrui e il desiderio continuo di imparare. E poi la solerzia; la prontezza di spirito serena, coraggiosa ma non impulsiva; la ragione; la preparazione culturale e aderenza al reale. Il tutto accompagnato sempre dalla cautela.

Ma è stata un’altra parola-chiave quella che il Vescovo ha voluto consegnare come dono per questo Natale: creatività. “Un atteggiamento esistenziale, una modalità di rapportarsi al mondo che è appannaggio di ogni uomo e di ogni donna, a misura certo della sua biografia e delle sue doti, ma anche elemento che ciascuno può incrementare e coltivare”. Creatività – ha spiegato mons. Tomasi - è saper ascoltare il linguaggio del mondo, le domande che la realtà e la storia pongono. E’ capacità di stupirsi ma anche accettazione dei conflitti per fare passi avanti verso il bene comune.

“Non possiamo vivere una fase di rigenerazione come quella che la nostra storia ci sta chiedendo, pur in momenti difficili e faticosi, senza questo sguardo ampio, senza poter attingere nel lavoro concreto, anche nella gestione amministrativa a questa creatività e alla virtù della prudenza, così come la tradizione ce la riconsegna. Non certo per seguire sensazionalismi o bizzarrie, ma proprio al contrario, per poter indirizzare risorse verso un vero cammino di sviluppo”. E allora – ha concluso il Vescovo - Buon Natale diventa allora subito “buon lavoro, buona cura dei cittadini, buona cura di voi stessi e delle vostre famiglie. Buona vita. In pienezza”.

Oltre un centinaio gli sindaci, assessori e consiglieri comunali delle quattro province (Treviso, Padova, Venezia, Vicenza) su cui insiste la diocesi di Treviso. I saluti istituzionali, a nome di tutti, li hanno portati il presidente della Provincia Marcon, il delegato per quella di Venezia, Cereser, l'assessore regionale Caner e il sindaco del Comune capoluogo,  Conte. Da quest’ultimo il dono sicuramente più originale, letteralmente “lanciato” al volo al vescovo Michele: un pallone da rugby. “Per fare meta bisogna passare la palla a chi sta indietro non a quelli che sono davanti” – ha spiegato il primo cittadino di Treviso. “E’ quello che abbiamo sperimentato nei nostri territori in questi ventidue mesi di pandemia”.

 


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Roberto Grigoletto

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