NASCE IL COMITATO "GENITORI PER LA SALUTE"
Sarà Fabio Gabbana il nuovo portavoce
Cessalto - Nasce il comitato contro la centrale turbogas, chiamato "Genitori per la salute".
«Il nostro - spiega Fabio Gabbana, nuovo portavoce - è un gruppo spontaneo di cittadini e genitori, nato per mettere in moto un meccanismo di sana informazione. Siamo senza bandiere. Qui c’è spazio per tutti i punti di vista e per tutti i contributi.
Ci interessa e preoccupa solo il destino del nostro territorio, mentre non ci interessa per nulla “la strumentalizzazione politica”, che al contrario, sembra tanto preoccupare l’amministrazione di Cessalto, che invitiamo ad aprire quel confronto senza veti, che è mancato fin’ora. Prima di tutto, chiediamo che sia sospeso l’iter autorizzativo di una centrale che rende solo il 32%.
Quella di Imola, ad esempio, ha una resa pari all’87%, con il recupero del calore. Ci sono molti, troppi, punti oscuri, che nemmeno il faccia a faccia col Sindaco nel recente incontro pubblico sulle “modalità di accesso allo sconto per i cessaltini”, ha chiarito.
Le emissioni di una ciminiera che a regime produce 159 Kg/secondo di fumi, a 450° C non si possono nè sottovalutare né ignorare. Quando nel corso dell’incontro pubblico, è stato chiesto, ad Arpav e tecnici, che spiegassero gli effetti sulla salute umana delle polveri sottili, non ci hanno voluto rispondere; ma dal Piano Regionale di Tutela e Risanamento dell’Aria risulta che, tra le conseguenze, ci sono anche le neoplasie.
Anche per questo, riteniamo inaccettabile che il progetto prenda come riferimento dati sulla qualità dell’aria di tre anni fa, di una centralina lontana da Cessalto ben 19.5 km (Mansuè) e immersa nel verde (zona rurale).
E ci si dimentichi, volutamente, dell’impatto delle zone industriali di Motta e Cessalto, dell’autostrada A4 con la costruenda terza corsia, delle due nuove bretelle: quella del bosco che collegherà Cessalto a Ceggia, e quella dei vigneti che collegherà Motta, S. Anastasio con la zona industriale Torre di Mosto. E del mega parcheggio per 300 TIR tra Cessalto e S. Stino. Viste le premesse, ci chiediamo se per ottemperare al principio di precauzione non è doveroso uno studio ante operam, per almeno un anno, relativo agli impatti cumulativi e allo stato di inquinamento attuale dell’aria, oltre ovviamente ad un informazione compiuta?
Basta con le operazioni di copertura e approcci sbagliati e funzionali non certo alle esigenze del territorio, è bene ricordare che ci sarà un effetto fungo nel raggio di 15/20 km» concludono dal comitato.