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23 aprile 2024

Treviso

Muraro non perde la carega

Consulta boccia il decreto "taglia province"

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Muraro non perde la carega

TREVISO - La riforma delle Province contenuta nel decreto “Salva Italia” e il loro riordino, che ne prevede la riduzione in base ai criteri di estensione e popolazione, non è materia da disciplinare con decreto legge. Così la Consulta ha dichiarato l'illegittimità costituzionale di tutti gli articoli della riforma accogliendo le questioni sollevate da diverse regioni.

 

Secondo i giudici costituzionali, «il decreto legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessita’ e urgenza, e’ strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio». Nei loro ricorsi contro il Salva-Italia molte Regioni hanno evidenziato come la normativa violerebbe vari articoli della Costituzione, attuando una riforma complessiva attraverso un decreto legge il cui obiettivo e’ salvaguardare le finanze pubbliche. Secondo il ministro per le riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello «l’odierna sentenza rende ancora più importante intervenire attraverso le riforme costituzionali sull’intero Titolo V, in particolare per semplificare e razionalizzare l’assetto degli enti territoriali».

 

Esulta dunque l’Unione delle Province italiane, così come il presidente della Provincia di Treviso e dell'Upi Veneto Leonardo Muraro e l'assessore regionale del Veneto agli Enti Locali e al Bilancio, Roberto Ciambetti. Il presidente Muraro accoglie «con favore la decisione della consulta che conferma quanto affermato da sempre dalle province. I professoroni del governo Monti hanno dimostrato di non conoscer neppure la costituzione. E' stata ripristinata la legalità. Adesso attendiamo di leggere le motivazioni - prosegue - e di riaprite un dialogo serio con il governo. Sappiamo che lo stato va riordinato, ma il processo di riordino non deve passare solo dalle province ma toccare tutta l'architettura statale, a cominciare dall'eliminazione dei tanti enti doppione».

 

«La Consulta ha bocciato Monti – dichiara Ciambetti - si è perso tempo a causa di una incredibile presunzione di un governo che ha fatto una montagna di errori, dall'abolizione fallita delle Province alla riforma Fornero». «Noi – chiosa l'assessore - grazie ad uno straordinario lavoro che ha visto impegnato la Direzione enti locali, proprio in questi giorni abbiamo avviato l'iter conclusivo di una revisione molto ampia relativa agli enti locali, perché è chiaro che non possiamo più operare con una atomizzazione istituzionale che non solo costa ma rallenta ogni processo decisionale, ma il nostro progetto - continua Ciambetti - è stato varato dopo aver coinvolto centri di ricerca, università, dialogato con gli enti locali e le loro rappresentanze, ascoltando più pareri e accogliendo i consigli: abbiamo adottato un modus operandi che era l'esatto contrario del diktat usato da Monti e oggi bocciato dalla Consulta».

 


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