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19 aprile 2024

Oderzo Motta

MUORE PER UN'ESPLOSIONE NEL CASEIFICIO

È accaduto nel primo pomeriggio di giovedì a Motta di Livenza. Ha perso la vita Gianfranco Pezzutto, 59 anni di Salgareda

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MOTTA DI LIVENZA – Una persona è morta in seguito a una esplosione, pare di una bombola di acetilene, all’interno del Caseificio Moro di via Postumia a Motta di Livenza nel pomeriggio di giovedì.

 

Sul posto i carabinieri e i vigili del fuoco di Motta di Livenza e di Treviso. Inutile l’arrivo dell’elicottero del 118: per l’operaio non c’è stato nulla da fare.

La vittima della scoppio è un saldatore di 59 anni, di Salgareda, dipendente di un'azienda del luogo: si chiamava Gianfranco Pezzutto (nella foto), era sposato e abitava in via Spolveriera.

L'operaio, ritenuto un saldatore esperto, stava lavorando sull'esterno di un contenitore cilindrico del diametro di circa tre metri che, per cause da accertare, sarebbe improvvisamente scoppiato, proiettando i rottami (nalla foto sotto) ad una distanza di 120 metri di metri, oltre la recinzione dell'azienda.

L'incidente non ha avuto testimoni, ma il fragore dell'esplosione ha fatto subito accorrere sul posto molte persone che non hanno però potuto far nulla per soccorrere il saldatore, deceduto all'istante. 

Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco con il comandante Agatino Carrolo (nella foto), esperti dello Spisal e i carabinieri della compagnia di Conegliano con il capitano Vincenzo Marra.

Nel tardo pomeriggio è giunto anche Maurizio Pezzutto, fratello della vittima e assessore a Salgareda.

Sulla questione è intervenuta anche l'on. Simonetta Rubinato (PD): «Le statistiche riguardanti gli infortuni lavorativi, pur evidenziando una tendenziale flessione anche in provincia di Treviso dovuta forse in parte anche alla crisi, descrivono un fenomeno sociale che continua ad essere grave ed inaccettabile e che richiede una condivisa volontà di cambiare le cose, di adottare misure preventive e soprattutto di rafforzare il sistema di controlli, al fine di aumentare significativamente la sicurezza sul lavoro».

La Rubinato continua: «Ancor oggi si pensa che per prevenire gli incidenti sul lavoro - sottolinea - sia necessario approvare l'ennesima legge in Parlamento, dimenticando che esiste già una gran mole di norme. Non basta assolvere gli adempimenti amministrativi-burocratici, perché è sul fronte dei controlli che si gioca la vera partita. Le norme esistono, ma fanno fatte rispettare con una costante ed efficace attività di controllo da parte degli organi preposti e la certezza delle sanzioni. Il Governo deve garantire le risorse necessarie perché questo possa avvenire».

L'on. Rubinato ricorda infine l'intervento del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della giornata nazionale per le vittime di incidenti sul lavoro sul fatto che «l'incolumità e la salute dei lavoratori costituiscono valori primari per la società e la loro tutela è interesse non solo del singolo lavoratore, ma di tutta la collettività. Per questo le istituzioni - come ha ribadito Napolitano - devono impegnarsi in una politica sistematica e continua di prevenzione e promozione della salute nei luoghi di lavoro, ispirata ad una cultura della legalità e sicurezza e basata su una costante e forte vigilanza sul rispetto delle norme e delle condizioni di lavoro».

 

 


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