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09 dicembre 2023

Esteri

Muore a 7 anni per aver giocato in un mucchio di polvere, lo zio rivela la drammatica causa

Quella foto è stata l'ultimo scatto di Artur

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Quella foto è stata l'ultimo scatto di Artur

Una tragica storia si è svolta nel sud del Brasile quando il giovane Artur Emanuel Bitencourt, appena sette anni, ha perso la vita in una circostanza del tutto inaspettata e dolorosa. Il suo sorriso gioioso è stato spezzato da un gioco innocente che ha portato a conseguenze mortali, rivelando i pericoli nascosti che si celano dietro ciò che sembra una normale attività infantile.

L'immagine finale di Artur, immortalato mentre giocava in un mucchio di polvere da costruzione, è stata condivisa sui social media dallo zio Romaldo Bitencourt, con un messaggio commovente che ha svelato le spaventose cause dietro la tragica morte del bambino. Quella foto è stata l'ultimo scatto di Artur, un momento catturato poco prima che il destino si manifestasse in modo implacabile.

Il terribile incidente è avvenuto il 3 agosto, quando il giovane Artur saltò allegro nella polvere di calcare in una proprietà di famiglia a Ipiranga. Purtroppo, pochi attimi dopo la foto, il suo viso luminoso venne oscurato da dolori e difficoltà respiratorie. La corsa affannosa in ospedale si rivelò inutile, poiché l'inalazione delle particelle tossiche presenti nella polvere gli procurò l'intossicazione delle vie respiratorie, condannandolo a un destino ingiusto.

Gli esperti medici, consultati dalle autorità locali, identificarono la causa del decesso come l'inalazione di polveri da costruzione, in particolare di silice contenuta nella polvere di calcare. Questa sostanza insidiosa può causare danni gravi alle vie respiratorie, fino a diventare letale, come dimostrato in questo tragico caso.

La famiglia di Artur, in uno stato di profonda devastazione, ha scelto di condividere pubblicamente l'immagine e la storia del loro amato bambino sui social media. Lo zio Romaldo ha pubblicato un toccante post su Facebook, condividendo la tragica fotografia di Artur e mettendo in guardia i genitori di tutto il mondo sui pericoli spesso sottovalutati di ambienti in apparenza innocui.

"Il ricordo che avrò di te, mio caro bambino, sarà sempre il migliore", ha scritto Romaldo, rivolgendosi al nipote. "Arthur, mio caro nipote, ti ameremo per sempre e un giorno ci incontreremo per ricevere quell'abbraccio che solo tu sapevi regalarci".

Un gioco innocente può rivelarsi letale se non si conoscono gli elementi tossici in esso contenuti. La storia di Artur ci ricorda che la sicurezza dei nostri bambini dovrebbe sempre essere al primo posto e che l'informazione è fondamentale per prevenire tragedie simili.


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