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29 marzo 2024

Esteri

Motovedetta libica spara contro peschereccio italiano

Il peschereccio era in acque internazionali a Nord di Bengasi insieme a un altro motopesca

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Motovedetta libica spara contro peschereccio italiano

MONDO - Una motovedetta libica ha sparato alcuni colpi d’arma da fuoco di avvertimento contro un peschereccio italiano che insieme a un altro motopesca si trovava in acque internazionali a Nord di Bengasi. E' accaduto nella serata di ieri, 2 giugno. La fregata Grecale della Marina Militare, attualmente impegnata in attività operativa nell’area centromeridionale del Mar Mediterraneo, è intervenuta in acque internazionali a Nord di Bengasi a supporto dei due motopesca italiani, Luigi Primo e Salvatore Mercurio, sottoposti ad avvicinamento da parte di una motovedetta libica. Ricevuta comunicazione e richiesta di intervento via radio, nave Grecale ha immediatamente iniziato a dirigere verso il punto e contestualmente ha provveduto a contattare l’unità libica, comunicandole che i pescherecci si trovavano fuori dai limiti della Zona di Protezione della Pesca (ZPP) dichiarata dalla Libia e invitandola pertanto a desistere dall’azione in corso.

 

Successivamente, il motopesca Salvatore Mercurio ha riferito di essere stato oggetto di alcuni colpi d’arma da fuoco di avvertimento che non hanno arrecato danni a persone o cose. Giunta sul punto nave Grecale ha provveduto a trasbordare un team sanitario, con uomini della Brigata Marina San Marco per garantire la cornice di sicurezza, per accertare le condizioni di salute dei marittimi italiani. La motovedetta libica nel frattempo si era allontanata dall’area. Il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, è stato prontamente informato dei fatti e dell'evolversi della situazione. "I pescherecci siciliani attaccati dalle motovedette libiche sono stati salvati dalla nostra Marina militare, altrimenti avrebbero rischiato di essere sequestrati come i nostri pescatori. Questa situazione così pericolosa va risolta al più presto" dice all'Adnkronos il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci. "Hanno vissuto un'esperienza come quella dei nostri pescatori - dice - la motovedetta libica ha cominciato a sparare dei colpi, ripeto, per fortuna è intervenuta la fregata italiana della Marina militare e i libici sono andati via. Tutto ciò è preoccupante e ci riporta indietro nel tempo e ci ricorda che può succedere nuovamente. Le uniche misure prese sono state un invito a cambiare area di pesca. Impossibile". E conclude: "Resta in piedi il problema della governance di quella parte di mare".

 



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