CASTELFRANCO - “Morte naturale”, questo il risultato dell’autopsia sul corpo di Serena Fasan, la 37enne farmacista di Castelfranco trovata senza vita nella sua abitazione di via Ponchini.
Nel pomeriggio l'esame, disposto dalla procura, ed stato eseguito dall’anatomopatologo Alberto Furlanetto.
Saranno però necessari ulteriori esami per risalire alla causa esatta del decesso della donna.

Cade dunque l’ipotesi di strangolamento, nata da alcuni segni trovati sul collo e forse compatibili con un maldestro tentativo di rianimare la giovane mamma.

Per risalire alla ragione autentica dell'evento occorrerà attendere qualche giorno, ma l'indagine dell'anatomopatologo porta ad escludere l'intervento di terzi, attribuendo la morte ad un episodio naturale.

Sul fatto la Procura della Repubblica di Treviso aveva aperto un fascicolo d'indagine per omicidio volontario, senza indicare comunque generalità di persone sospettate.

Ad accrescere i dubbi nelle ore successive al ritrovamento del corpo era stato, in particolare, il suicidio di uno zio della Fasan, risalente alla notte fra mercoledì e giovedì. La presenza dell'uomo in un luogo in cui si sarebbe trovata anche la donna nell'intervallo di tempo in cui è collocato il decesso era però stata da subito esclusa, e il gesto del familiare è stato piuttosto attribuito alle patologie psichiche delle quali soffriva da anni.

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