Mortale sul lavoro, Visentin (CGIL): “La ripartenza non può costare vite”
Dura presa di posizione da parte della sigla sindacale sull'episodio di stamattina in provincia di Bergamo
| Angelo Giordano |
TREVISO - “Ripresa in sicurezza, il rilancio dell’economia non può farsi un’ecatombe di lavoratori”. Alza i toni Mauro Visentin, segretario generale della CGIL di Treviso, alla drammatica notizia dell’ennesimo incidente sul lavoro in provincia di Bergamo che è costato la vita a un autotrasportatore 59enne dipendente della ditta trevigiana Codognotto di Salgareda.
“È appena trascorsa una manciata di giorni da quando delegati e rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza dei Sindacati hanno votato il Patto della Marca Trevigiana per la Sicurezza e la Salute delle lavoratrici e dei lavoratori, poi presentato a Maria Rosaria Laganà, prefetto di Treviso, e oggi ci ritroviamo nuovamente a guardare l’abisso di una nuova morte. Un altro incidente sul lavoro ha spezzato una vita, un altro decesso per quella che si sta sempre più configurando come una vera e propria strage nei luoghi di lavoro.
Una strage non giustificabile in nome dell’economica e della ripresa – tuona il leader della CGIL trevigiana –, il sistema produttivo deve ripartire certo ma a farne le spese non possono essere i lavoratori con le loro vite. Ripartenza è anche e soprattutto sicurezza e salute, oppure non abbiamo proprio imparato nulla da oltre un anno di pandemia”.
“Dove stanno le Istituzioni e le rappresentanze datoriali… – chiede Visentin – serve un fronte comune e compatto con interventi urgenti in materia di controlli e formazione, servono sanzioni e serve un cambio di passo culturale a partire dalle nostre aziende”.
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