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28 marzo 2024

Mogliano

Mogliano: "No al nuovo supermercato lungo il Terraglio"

Il Pd annuncia battaglia dopo l'annuncio dell'accordo pubblico-privato per la realizzazione della struttura nell'area ex Nigi

| Isabella Loschi |

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area ex Nigi Mogliano

MOGLIANO - “No alla nascita del nuovo ipermercato da 4mila metri quadrati nell’area ex Nigi a Mogliano Veneto”. Il partito democratico si schiera contro la realizzazione del nuovo ipermercato, il cui progetto è stato presentato la settimana scorsa dall’amministrazione comunale, frutto dell’accordo pubblico e privato che il sindaco ha stretto con i proprietari.

“Un piccolo centro commerciale che con la passata amministrazione avevamo cancellato noi dal Piano di Assetto del Territorio”, spiega il Pd di Mogliano che ha lanciato una petizione online su change.com per chiedere di fermare la realizzazione. “Il sindaco Bortolato ha già presentato il tutto in conferenza stampa ai media, peccato che il progetto debba essere prima approvato dal consiglio comunale, dove al momento non è ancora arrivato nulla - sostiene il Pd- Una mancanza di rispetto, figlia della sicurezza sull’esito positivo e scontato di questo passaggio, considerando il consiglio come un “approvificio” a sua disposizione in caso di necessità. Per noi sarà invece il momento in cui presentare questa petizione a sostegno della bocciatura dell'accordo, portando la voce di tutte e tutti voi dentro all'assemblea cittadina”.

Cinque i punti, spiegati nella petizione, per cui l’opposizione considera sbagliato questo accordo pubblico privato a partire "dal traffico che tornerà a formarsi sul lungo il Terraglio, considerato il trasferimento nella stessa area anche della stazione della polizia locale e della sede della protezione civile; l’impatto negativo che avrà sul commercio locale e di prossimità del centro in particolare, ma anche delle zone limitrofe come più volte denunciato dalle associazioni di categoria: non si può pensare di pedonalizzazione il centro e contemporaneamente costruirvi una struttura del genere a poca distanza”. E ancora: “la prospettiva occupazionale del nostro territorio non può essere ridotta alla logistica e alla grande distribuzione. È noto inoltre come l’incremento occupazionale promesso dai nuovi centri commerciali in realtà non corrisponda mai se non in minima parte a quanto accade: infatti per ogni nuovo centro commerciale più grande e più nuovo, ce n’è qualche altro che ne subisce le conseguenze in termini di ridotta affluenza degli utenti e di dipendenti che saranno conseguentemente considerati in esubero e licenziati; Per costruire la nuova stazione della polizia locale c’erano altre modalità e risorse, che non prevedessero l’edificazione dell’ottavo supermercato in città. E infine la mancanza di confronto da parte dell’amministrazione con gli altri operatori economici presenti in città”.

 

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